Daniel Cormier, compagno di allenamenti all'AKA di Cain Velasquez, dà la sua opinione sul diverbio avvenuto tra i due pesi massimi.
CITTÀ DEL MESSICO - Mancano ancora due giorni all'incontro tra i due pesi massimi più pericolosi dell'MMA, in programma Sabato notte a Città del Messico per UFC 188, ma gli animi sono già caldi.
Daniel Cormier conosce bene Cain Velasquez e sa che, sebbene sia uno che parli poco, è meglio non stuzzicarlo. Ed è per questo che è convinto che, per quanto in buona fede, Werdum avrebbe fatto meglio, molto meglio, a non questionare le radici messicane del suo avversario.
"L'ultimo avversario che ha detto qualcosa su Cain è stato Junior," ha commentato Cormier alla conferenza stampa di UFC 188. "Aveva detto che non colpiva forte. E le ha prese due volte. Quindi credo che Fabrício avrebbe fato meglio a stare zitto."
Cormier era con Velasquez a colazione quando i due si sono incrociati e Cain ha rifiutato di stringergli la mano.
"Conosco Fabrício da un bel po'. Lo conosco da anni. Quando l'ho visto andare a stringergli la mano, non avevo visto l'episodio di [UFC] Embedded e non sapevo come stavano le cose. Quindi, ho visto quel che è accaduto tra di loro e dopo ho chiesto cosa fosse successo. Me l'ha spiegato ed ho pensato 'oh me**a'.
"Avrebbe dovuto tenere la bocca chiusa," ha continuato Cormier, "Voglio dire, avrebbe perso comunque, ma ma sarebbe stato come con Bigfoot: ti prendi le tue legnate e vai avanti per la tua strada.
"Fabrício l'ha ferito nell'orgoglio e credo che Werdum si sia morso la lingua. Ci scommetterei che non l'ha detto apposta, ma certe cose non si dicono a quel tipo [Velasquez]."