lunedì 15 giugno 2015

VELASQUEZ: "IL PIANO? ALLENARSI E MIGLIORARE"

Non erano molti coloro che avevano scommesso sulla sconfitta di Cain Velasquez, sabato notte, molto meno la sua disfatta. Le attenuanti certo non mancano, ma è lo stesso Cain a rifiutarle







"C'è chi mi ha dimostrato di sbagliarmi con la mia teoria della ruggine all'Ottagono, ma il 99.9% delle volte, una pausa di quasi due anni ti dà ruggine dall'Ottagono," ha commentato Dana White dopo l'incontro. "E dopo una pausa, ritorni a questa altitudine, è dura. È dura."

Città del Messico si trova a 2.250 metri sopra il livello del mare e a questa altitudine la scarsezza di ossigeno si fa sentire. Werdum, che qui aveva già combattuto e vinto contro Mark Hunt, si era trasferito più di un mese fa per acclimatarsi, mentre Velasquez aveva ritenuto sufficienti due settimane.

"Forse non è stato abbastanza," ha ammesso l'atleta di origini messicane. "Ripeto, nessuna scusa. Fabrício è stato il migliore stanotte. Ha combattuto con grandissima tecnica, molto sciolto."

"Cain è ben noto per il suo cardio. È una sua caratteristica. Ma era arrugginito," ha insistito il presidente dell'UFC. "Anche così ha lottato bene. Voglio dire, cristo, i due si sono piantati uno di fronte all'altro per i primi due round a darsele di santa ragione. Poi ha iniziato a bastonare la gamba di Werdum. Werdum ha fatto davvero un buon lavoro conservando energia, senza muoversi troppo, rimanendo fermo. Ha finito per battere nel cardio il re del cardio."

Vero, Werdum ha gestito molto bene le sue energie e mentre il ritmo di Velasquez rallentava visibilmente col passare dei minuti, il brasiliano al contrario accelerava. Ma questa non è stata una sorpresa per Cain.

"No, non mi ha sorpreso," ha detto. "Ho visto i suoi filmati prima; so come combatte; combatte molto bene. Stanotte ha combattuto molto bene. Stanotte ha vinto lui."

Durante il terzo round, Velasquez, già in evidente difficoltà, ha cercato di atterrare il suo avversario con un takedown; Werdum, due volte campione del mondo di jiu-jitsu, sembrava non aspettare altro e ne ha immediatamente approfittato per applicare una ghigliottina con la quale a chiuso l'incontro.

"Non volevamo evitare di andare al tappeto," ha detto Velasquez. "Sapevamo che, lottando ovunque, sarebbe sucesso. Non ci limitiamo più a un'unica soluzione. Andiamo al tappeto e ci lottiamo. Ero pronto a farlo. Quando sono entrato sulle sue gambe, mi ha preso il collo. Avevo la testa troppo di lato. È stata colpa mia. Ripeto, vivi e impari."

Questa è la seconda volta che Cain (13-2) viene sconfitto. La prima avvenne contro Junior Dos Santos, per KO alla prima ripresa. Ne fece tesoro e al suo ritorno sconfisse e dominò il brasiliano nei due incontri successivi.

"Ho sentito la stessa cosa nell'incontro con Dos Santos, assolutamente. Stesse sensazioni. Il piano è sempre lo stesso: tornare ad allenarsi e migliorare. È questo quello che dobbiamo fare: continuare ad aver fame. È questo il piano."