lunedì 20 luglio 2015

BISPING: "È ARRIVATO IL MOMENTO DI LOTTARE PER IL TITOLO"

Michael Bisping rivela i piani per il futuro: il titolo dei pesi medi e la rivincita contro "un pezzo di m***a"  









Fresco della vittoria contro Thales Leites, Michael Bisping è su di giri e sente che si sta avvicinando il momento in cui potrà lottare per il titolo dei pesi medi.

Certo l’incontro con il brasiliano non è stata una passeggiata nel parco. Se è vero che il britannico ha fatto prevalere il suo gioco in piedi mostrando rapidità e tecnica superiore al suo avversario, è pur vero che è dovuto sopravvivere ai duri colpi di Leites che, almeno in un paio di occasioni, avevano fatto pensare ad un possibile, imminente ko. Bisping è riuscito a scampare al pericolo, a ristabilire le distanze e aggiudicarsi così la vittoria per decisione non unanime.


"Ho senza dubbio sentito di avere l'incontro sotto controllo," ha dichiarato nella conferenza stampa dopo l'incontro. "Mi ha preso con un colpo decente nel terzo round. Ha tirato pugni forti e solidi. Ne ho visti arrivare la maggior parte, ma mi ha preso nel terzo. Ho fiducia nella mia mascella, ho lottato con i migliori picchiatori del mondo e sono stato centrato un paio di volte. Lotto nell'UFC, contro i migliori del mondo." 


Non è un segreto che “The Count” (27-7) insegua l’opportunità di lottare per il titolo dei pesi medi. Eppure, nonostante figuri nella lista dei primi dieci della categoria ormai da anni, non è mai riuscito a fare trentuno, venendo sconfitto ogni qualvolta sembrava essere ad un incontro di distanza dallo sfidare il campione. 


Bisping però non demorde, anzi rilancia.

"È davvero dura guadagnarsi la cintura: non sto diventando giovane. Se dovessi ottenere una vittoria contro uno dei primi dieci della classifica prima della fine dell'anno, credo di meritare di lottare per il titolo. Sono qui da sempre. Sono qui da così tanto tempo a lottare contro i migliori del mondo che è arrivato il momento di lottare per quel ca**o di titolo." 


La corona dei pesi medi, non è tuttavia il solo obiettivo. Vuole anche togliersi dei sassolini dalle scarpe. Il britannico ha dovuto infatti affrontare durante la sua carriera innumerevoli avversari che si sono prima o poi rivelati dopati o, nel migliore dei casi, che si sottoponevano a terapie di testosterone. 

Dan Henderson, Vitor Belfort, Chael Sonnen, Wanderlei Silva, Cung Le (in realtà mai ufficializzato) sono alcuni : in questa specialissima categoria, Michael Bisping è probabilmente lo sfortunato re indiscusso. 

"Come lottatore, tutti vogliono affrontare avversari che li hanno sconfitti, in particolare se li hanno sconfitti in modo ingiusto. Fanno tutti terapia di testosterone; prendono tutti steroidi; usano il loro fondoschiena come un bersaglio per freccette; sono degli schifosi ladri figli di t***a. Mi piacerebbe affrontarli ad armi pari, con test prima del camp, durante il camp e la notte dell'incontro: certo che mi piacerebbe prendermi la rivincita."


La lista è lunga: Dan Henderson, Vitor Belfort, Chael Sonnen, Wanderlei Silva, Cung Le (in realtà mai ufficializzato), ma solo due tra questi sono ancora in attività: Den Henderson e Vitor Belfort.

"Ovviamente Henderson e Belfort sono due di quelli che vorrei affrontare. Se guardi a Vitor quando ho combattuto con lui, sembra un incrocio tra un sollevatore di pesi e l'Incredibile Hulk. Contro Chris Weidman sembrava un signore di mezz'età fuori forma, come un papà che va in palestra una volta alla settimana. Due persone diverse. Adorerei spaccargli la faccia, chiudergli la bocca una volta per tutte e prendermi la mia rivincita. Non ho alcun rispetto per lui. Per me è un pezzo di m***a."
"Dan Henderson è un altro. Dio lo benedica perché ha avuto una grande carriera, ma prendeva testosterone quando abbiamo lottato. Il livello di testosterone che sono legalmente autorizzati ad avere nel corpo è semplicemente ridicolo e c'è un motivo per cui l'hanno proibito. Dicevano sempre 'ho bisogno di una cura di TRT [terapia sostitutiva di testosterone] altrimenti non posso lottare'. Adesso è tornato e continuano a combattere. Allora: o ne hai bisogno o non ne hai bisogno. La verità è che non ne avevano bisogno. Baravano. Manipolavano il sistema. Quindi sì, mi piacerebbe lottare nuovamente con quei due."   


Insomma, dopo la vittoria su Thales Leites, il morale di Bisping è a mille e non lo nasconde.


"So di potercela fare. Devo continuare a vincere, solo questo. Ho ancora fame. Sono affamato ora come lo ero la prima volta che ho firmato per l'UFC. Parlerò con Dana e i ragazzi dell'UFC perché spero di avere presto un altro incontro. Se vinco, spero quindi di ottenere quel che ritengo di meritare."