giovedì 2 luglio 2015

JOSÉ ALDO: "QUELLA CINTURA È UN GIOCATTOLO"

José Aldo rompe il silenzio attraverso un comunicato in cui risponde alle accuse mosse contro di lui da Dana White e Conor McGregor. 







Dopo essere stato costretto a rinunciare a difendere il titolo di campione UFC dei pesi piuma, José Aldo pubblica un comunicato con il quale mostra le immagini della frattura subita alla costola, risponde alle critiche di Dana White e lascia un messaggio a Conor McGregor.

"Per tre mesi mi sono allenato tre volte al giorno. Ho investito tempo e denaro, facendo venire compagni di allenamento dal Brasile e da altri paesi, per poter fare il miglior camp della mia vita ed essere pronto per difendere la mia cintura per l'ottava volta l'11 di luglio. Sfortunatamente, mi sono fratturato una costola durante un allenamento, la cui prova è l'attestato medico. Nonostante abbia fatto del mio meglio per combattere, sono stato costretto a rinunciarvi, il che mi ha reso molto triste. Solo la mia famiglia, i miei allenatori e i miei compagni sanno quanto duramente ho lavorato per rappresentare nuovamente il Brasile."

"Ho preso questa decisione per rispetto verso l'UFC e i miei tifosi, che oggi come oggi mi considerano il miglior lottatore del mondo pound-for-pound. Non avrei potuto combattere senza essere al 100% fisicamente e con un infortunio alla costola che sarebbe potuto peggiorare se fossi stato colpito in quella zona. Molta gente mi ha detto di lottare lo stesso per il denaro che avrei potuto guadagnare, ma io non mi vendo, per nessuna somma. Combatto perché amo farlo e lo faccio per il mio paese. Il denaro viene al secondo posto, è come un'ombra: quando cerchi di prenderla, non ci riesci, ma quando avanzi, ti segue. I soldi un giorno finiscono, ma l'eredità che lasci e ciò che fai diventano parte della storia. Ed è questo quel che per me vale di più."

"Sono campione dell'UFC fin dall'aprile 2011; ho difeso la mia cintura sette volte in quattro anni e lo farò per l'ottava nel 2015: una media di due volte l'anno. E non sto considerando WEC, organizzazione di proprietà di Zuffa, come l'UFC, dove divenni campione nel 2009 e misi la cintura in palio due volte in meno di un anno. È per questo che non posso essere d'accordo con la decisione dell'UFC di avere un titolo interino nella mia categoria citando le cinque volte in cui non ho potuto difendere la cintura."

"Se quegli incontri fossero avvenuti, avrei realizzato 12 incontri per il titolo in quattro anni nell'UFC, una media di tre all'anno, qualcosa che nessun altro campione dell'UFC ha mai fatto. Un campione dell'UFC raramente difende il titolo tre volte in un anno. Quindi non può essere la ragione principale per la quale hanno creato un titolo interino, ma l'UFC è un'impresa privata per la quale lavoro, perciò non mi posso lamentare delle sue decisioni, ma nemmeno posso dire di essere d'accordo."

"Per quel che riguarda il mio avversario, che mi ha detto di combattere come un uomo vero, non riesco a dire niente a uno che imita il personaggio di una serie televisiva [Travis Fimmel, di Vikings]. È quello che vorrebbe realmente essere, probabilmente perché si vergogna di quel che è, allora lo imita, nello stile e nei tatuaggi dell'attore. È un artista, ma non di arti marziali, di bassa commedia. È una mancanza di rispetto verso l'attore e verso i veri atleti. Dovrebbe cercare un palco, non un Ottagono. L'Ottagono è il mio regno e c'è posto per un solo re: io. Se vuole farne parte, può fare il giullare che già è."

"Se batte Chad Mendes, tutto quello che avrà sarà una cintura giocattolo da mostrare ai suoi amici ubriaconi nei pub del suo paese. Questo è quel che per me vale quella cintura: un giocattolo. Il campione sono io"

Nelle prossime immagini - pubblicate dallo stesso Aldo - è possibile vedere la tanto discussa frattura rimediata alla costola dal campione brasiliano.