lunedì 6 luglio 2015

L'ALLENATORE DI McGREGOR: "È MOLTO CREATIVO, NON SAI MAI QUEL CHE FARÀ"

Owen Roddy parla di come stanno preparando l'incontro per il titolo dei pesi piuma, del suo pupillo e di Chad Mendes. 







Mancano pochi giorni a UFC 189, dove Conor McGregor (17-2) affronterà Chad Mendes (17-2) nell'evento principale della notte di Las Vegas, per il titolo interino dei pesi piuma.

Originalmente tuttavia, l'irlandese avrebbe dovuto sfidare il campione in carica José Aldo. Questo almeno fino a settimana scorsa, quando il brasiliano è stato costretto a rinunciare all'ultima ora all'incontro a causa di una frattura alla costola.

Un cambio così improvviso, a pochi giorni dall'incontro, si traduce il più delle volte nella cancellazione del match, ma è stato lo stesso McGregor a non volerne sapere: avrebbe lottato con chiunque.

"È stato un po' un casino, vero, ma non sarà un problema per Conor," ha detto a MMAJunkie.com Owen Roddy, allenatore di McGregor. "L'ha messo sempre in chiaro che non esistono avversari per lui: ne è davvero convinto. Ha fiducia nel fatto che quando entra [dentro l'Ottagono] e si esprime al meglio, non c'è nessuno che possa sfiorarlo. Sono sicuro che gli abbia dato un po' fastido, ma non gliene importa molto, per essere onesti."

Roddy e McGregor hanno fatto il camp di preparazione all'incontro nella 'Mac Mansion' alla periferia di Las Vegas, lontano dalle distrazioni della città natale, Dublino.

"Questo camp è stato molto meglio. Quando fai il camp a Dublino, vai a casa e stacchi dal lavoro. Ma in quella casa, l'obiettivo di tutti era di mettere Conor in forma come mai prima d'ora. Parecchi allenamenti nella palestra dell'UFC li abbiamo fatti tardi, perché stiamo cercando di avere Conor al massimo alla stessa ora in cui combatterà. È una questione di cercare di mettere il suo corpo in condizione di esprimersi al meglio a quell'ora specifica."

Sembra di intuire dalle parole di Roddy, che parte del successo di McGregor provenga da metodi alternativi di allenamento.

"Conor si allena in modo molto intelligente. Non esagera, perché l'abbiamo fatto per anni - sparring duro, wrestling duro e allenamenti tre, quattro volte al giorno. Ora Conor si sveglia e fa un'ora di yoga. Dopodiché lavora sui movimenti, fa un allenamento e viene a casa a fare stretching. È molto controllato, ma gli sta dando grandi risultati."

"È diventato molto più rapido. È sempre stato rapido, ma adesso che è più flessibile, è ben più rapido e forte in ogni posizione. Ha sempre avuto pugni pesanti, ma la forza che è in grado di generare adesso nei calci rotativi è devastante."

Certo, che 'The Notoriuos' sia originale, ci sono pochi dubbi.

"Conor è molto creativo e non sai mai quel che farà. Resta sveglio tutta la notte pensando all'MMA, ce l'ha in testa 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Quindi quando facciamo i guanti da passata, mi limito ad assecondarlo. Lavoriamo insieme da così tanto tempo che riesco a intuire quel che ha in mente di fare piuttosto rapidamente. Gli butto lì un'idea e, se gli piace, se la tiene, se no la scarta."

Roddy racconta poi dell'evoluzione di McGregor, dai tempi della gioventù fino alla maturazione definitiva.

"Sin dal primo giorno, ha sempre avuto fiducia in se stesso. Quando è diventato più grande e maturo, ha iniziato a prenderla più seriamente e a dedicarsi di più. Nei primi tempi, non si allenava molto duramente, ma poi è cambiato. Ogni volta che veniva sottomesso in jiu-jitsu, tornava subito sul tappeto per cercare di risolvere il problema e faceva lo stesso con il wrestling. L'MMA è nella testa di Conor 24 ore al giorno. Quando torna a casa dagli allenamenti, ci pensa. Quando va a letto, ci pensa. E sono sicuro lo sogni pure."    

Per quel che riguarda il prossimo incontro con Chad Mendes, Roddy non lascia molte chance all'americano.

"Mendes ha un gancio destro molto forte, niente di più. Per me, semplicemente non credo sarà capace di avvicinarsi a Conor. Conor non solo ha braccia lunghe, lavora bene la distanza, scatta dentro e fuori la distanza, perciò credo che Mendes farà molta fatica ad accorciare."

"Forse nel primo o nel secondo round. In un incontro di 25 minuti, la probabilità di venire colpito in faccia è altissimo, specialmente contro Conor McGregor. Una volta fatto, la conclusione è vicina. Dipende da quanto tempo Mendes riuscirà a resistere, ma nessuno può reggere per 25 minuti ai colpi di Conor."