sabato 26 settembre 2015

L'UFC coprì la positività di Vitor Belfort prima di UFC 152.

Emergono documenti che inchiodano l'UFC. Tre anni di silenzio, tra minacce, ipocrisia e omertà. 










Qualche giorno fa Josh Gross ha scritto un ampio articolo su Deadspin in cui suggerisce che l’UFC abbia autorizzato Vitor Belfort a combattere contro Jon Jones a UFC 152, il 22 settembre 2012, nonostante un più che dubbio test antidoping effettuato tre settimane prima.

Riassumendo l’articolo allude che
  1. Belfort assumeva testosterone
  2. i livelli di testosterone di Belfort erano elevati prima dell’incontro
  3. il Comitato Atletico dell’Ontario, che regolamentava UFC 152, ha affidato all’UFC le questioni antidoping
  4. l’incontro si è svolto senza che la positività al testosterone di Belfort sia stata resa nota a Jones

Andiamo con ordine e cerchiamo di capire come Josh Gross sia giunto a tali gravi conclusioni.

Punti 1 e 2

Il 1º di settembre 2012 il “Dr. Pierce” di Ageless Forever (Las Vegas) invia un .pdf a “Greg” con il titolo “Vitor Belfort - lab results” (Vitor Belfort – risultati del laboratorio) e le prime due pagine di un relatorio di tre redatto dal Laboratory Corporation of America.

 
Il documento mostra che i livelli di testosterone di Belfort erano “elevati”: due volte e mezza al di sopra della media di un uomo della sua età (qui il documento completo).
Quel che succede in seguito è tragicomico.

4 di settembre 2012.
  • 15:01 (ora del Pacifico) - un paralegale dipendente dell’UFC commette un errore macroscopico: compone un’email con il titolo “Vitor Belfort Labs”, allega i suddetti documenti .pdf e nonostante abbia intenzione di inviarla a tre dirigenti dell’UFC, a riceverla sono moltissimi atleti del mondo delle MMA
  • 15:04 - il paralegale invia un’email nel tentativo di richiamare il messaggio originale
  • 15:55 - viene inviata una terza email spiegando che la prima era stata inviata per errore e “per favore non considerate quell’email, per favore cancellatela immediatamente!!!!!”
  • 19:16 - i destinatari dell’email ricevono un memorandum da Ike Lawrence Epstein, vice-presidente esecutivo e consulente generale dell’UFC, in cui è richiesta la “distruzione immediata dell’email e del suo contenuto” e di non divulgare in nessun modo il suo contenuto. In caso contrario, si legge nel messaggio, “Zuffa non avrà altra scelta se non cercare qualunque rimedio legale contro di lei sia in ambito professionale che personale.”

Passati più di tre anni sotto silenzio, questi documenti sono pervenuti a Josh Gross ed hanno finalmente visto la luce.

Punto 3

Secondo quanto dichiarato da Stephen Puddister, rappresentante del Ministero degli Affari dell'Ontario, il Comitato dell'Ontario - responsabile della regolamentazione di UFC 152 - non era a conoscenza di nessuna autorizzazione all'assunzione di testosterone (TRT e TUE) concessa a Vitor Belfort, o a qualunque altro atleta, poiché questi dettagli erano definiti nel contratto tra l'UFC e i suoi atleti: non erano responsabilità del Comitato canadese, bensì dell'UFC.

Punto 4

Contattato da Deadspin, Jon Jones ha dichiarato non sapere, all'epoca del loro incontro, che a Belfort fosse stato consentito l'uso di testosterone per fini terapeutici, né era conoscenza dei risultati del test antipoding effettuato da Ageless Forever.


Nonostante i vari tentativi effettuati da tutte le principali testate giornalistiche del settore, l'UFC si è, per il momento, astenuta da qualsiasi commento.