Arbitro di Aldo vs McGregor, McCarthy racconta come ha vissuto l’incontro: “Conor era felice di essere lì”
Non c’è probabilmente nessuno nell’UFC con più esperienza, che ha visto e vissuto più incontri dell’arbitro ‘Big’ John McCarthy.
Presente fin dal lontano marzo 1994 (UFC 2) McCarthy ha diretto oltre 1000 incontri di MMA, tutti iniziati al memorabile segnale ‘Let’s get it on!’.
Dana White, ‘Stitch’ Duran, Joe Rogan e Michael Goldberg sono tutti arrivati dopo. Tutto ha avuto inizio con John McCarthy e continua con John McCarthy. 21 anni e centinaia di incontri diretti dopo, McCarthy si trovava a Las Vegas, nell’MGM Grand Garden Arena, pronto a partecipare al più grande evento di MMA mai organizzato prima, UFC 194, e ad arbitrarne il main event: lo storico incontro tra José Aldo vs Conor McGregor.
“Quando sono andato nello spogliatoio di José, il suo allenatore André Pederneiras gli stava fasciando le mani,” ha raccontato ‘Big’ John a Sean Wheelock durante il podcast ‘Let’s get it on!’. “André si è dovuto fermare, perché con me c’era anche il direttore esecutivo Bob Bennett e il responsabile della Commissione Atletica del Nevada - vogliono ascoltare le indicazioni date ai fighter, vogliono conoscere tutto quello che viene detto loro, in modo tale che se succede qualcosa sanno esattamente quel che è stato spiegato ai lottatori. José era rilassato, ascoltava, non c’era niente di speciale. Ma quando sono andato nello spogliatoio di Conor, l’ho trovato che stava lavorando e aiutando Gunnar Nelson a prepararsi per il suo incontro. Quando ho iniziato a parlargli, Conor è restato lì, mi guardava e rispondeva a tutto ciò che gli dicevo con ‘Sì, signore’: semplicemente, totalmente, al 100% sicuro di se. Quindi, se vuoi che ti dica ‘Chi voleva di più essere lì?’, era facile vedere che Conor era felice di essere lì, mentre per José sembrava fosse un giorno qualunque.”
Aldo vs McGregor è stato molte cose, ma non “un giorno qualunque”.
In 13 secondi ‘The Notorious’ ha messo ko il numero uno della classifica dei lottatori pound-for-pound dell’UFC, imbattuto da un decennio e unico campione dei pesi piuma della storia dell’organizzazione.
Quel che è accaduto è stato così straordinario che c’è chi sospetta fosse tutto combinato.
“Ho sentito gente commentare e dire che era tutto combinato,” ha detto McCarthy. “Questa è la cosa più incredibile e ridicola: ‘ok, quel che facciamo è che perderai; verrai messo ko con un pugno; cadrai come une statua di pietra sul tuo lato sinistro; rotolerai sulla schiena e a quel punto faremo venire Conor a darti un pugno a martello in faccia con l’avambraccio per farlo sembrare realistico’. Ma stiamo scherzando? La gente a volte non sa riconoscere i meriti quando dovrebbe e a volte invece ne dà troppo.
Chiunque può perdere un incontro, e presto o tardi - non so quante volte l’ho già detto – presto o tardi in questo sport diventerai l’highlight di qualcun altro. Succederà a Conor McGregor. Ti garantisco che un giorno, da qualche parte, diventerà l’highlight di qualcun altro: succede a tutti.”