sabato 6 giugno 2015

Infortuni nelle MMA: Palestre a confronto

I frequenti infortuni nell’MMA sono un problema ormai tristemente noto e non è facile ricordare un evento UFC il cui originale programma di incontri non sia stato presto o tardi modificato, se non stravolto, per sua causa.




Eppure le cause di questa piaga – negli Stati Uniti l’hanno ribattezzata The injury bug, il bug degli infortuni – sono tutt’altro che chiare e soggette alle più svariate opinioni, tante almeno quanto le teste. Da metodi di allenamento stile età della pietra, a sessioni di sparring troppo violente, regimi di allenamento eccessivi, lesioni antiche trascurate o anche diete e tagli di peso estremi, solo per citarne alcune. Insomma, chi più ne ha più ne metta, ma di conclusioni, praticamente, zero.

In casi come questi, alla ricerca di terreno stabile, dare uno sguardo a numeri e statistiche si rivela spesso un esercizio molto utile, in grado di fornire indicazioni concrete e piste solide.

I dati presentati nella tabella seguente sono stati raccolti da Michael Hutchinson, analista di LastWordonSports.com, e riassumono il numero di infortuni, per palestra, che hanno portato al cancellamento di incontri organizzati dal gruppo Zuffa, ossia UFC, WEC, Strikeforce e Invicta, dal 1º di Gennaio 2009.   

Palestra
Incontri programmati
Infortuni
Percentuale
Serra-Longo
43
7
16.3%
Nova Uniao
88
14
15.9%
Roufusport
73
11
15.1%
AKA
97
14
14.4%
Blackzilians
69
9
13.0%
Team Tri-Star
97
10
10.3%
Black House
111
10
9.0%
American Top Team
163
14
8.6%
Jackson-Winkeljohn
201
16
8.0%
Alliance MMA
103
8
7.8%
Team Alpha Male
98
5
5.1%
Totale
1143
118
10.3%

La distribuzione percentuale risultante è abbastanza omogenea e nessuna palestra si distacca nel bene o nel male dal resto del gruppo, tuttavia, se si considerano solamente capo e coda, i numeri assumono improvvisamente altre tonalità.

Comparando ad esempio il Team Alpha Male (composto tra gli altri da Faber, Benavidez, TJ Dillashaw e Chad Mendes) e la palestra Nova União si nota che, degli ultimi 98 combattimenti previsti, il team fondata da Urijah Faber ha dovuto disdirne solamente 5, mentre la palestra di José Aldo Jr., Renan Barão e Junior dos Santos, di un numero inferiore, 88, si è vista costretta a cancellarne quasi il triplo, 14. Peggio, in termini percentuali, ha fatto registrare solo il camp diretto dal duo Matt Serra – Ray Longo, in cui militano Chris Weidman e Al Iaquinta, con il 16.3% di incontri cancellati.

Di primo acchito si potrebbe pensare che la bassa percentuale di infortuni occorsi nella palestra californiana si debba al fatto che sia composta prevalentemente da atleti di categorie leggere e quindi meno propensi a lesioni, ma non è così: le statistiche rivelano infatti che le categorie più soggette ad infortuni sono quelle dei pesi gallo femminili, welterweight maschili e mediomassimi maschili; le meno propense quelle dei pesi leggeri, massimi e medi.

Quindi?

La ragione, secondo The California Kid bisogna cercarla altrove:

“Per essere onesto,” dice Faber, “in parte è dovuto allo stile di vita che conduciamo. Ci alleniamo tutto l'anno. È basicamente uno stile di vita che ti porta ad essere al massimo della forma e questo aiuta anche con gli infortuni. Un sacco di quei ragazzi,” dice riferendosi ai colleghi di altre palestre, “va fuori forma e il loro training camp è praticamente dedicato a farli tornare in forma. Per noi, è l'opposto. Restiamo in forma tutto l'anno e lasciamo il corpo recuperare quando ci avviciniamo alla data degli incontri.”

Gli fa eco Joseph Benavidiez sottolineando come in altre palestre alcuni lottatori considerano il periodo di ritiro anteriore i combattimenti come un modo di mettersi in forma e rientrare nel peso. Robert Follis, allenatore nella palestra Xtreme Couture, è d'accordo con loro e spiega:

Quando diventi stanco, inizi a fare movimenti sbagliati e vai fuori posizione. Ed è quando sei fuori posizione che ti fai male.”

Di opinione diversa sono gli atleti principali di AKA, l'American Kickboxing Academy, recentemente attaccata da Dana White i cui sistemi “da età della pietra”, ha affermato, hanno recentemente costretto Khabib Nurmagomedov a disdire l'atteso incontro contro Donald Cerrone. Daniel Cormier, Cain Velasquez e Luke Rockhold difendono che in uno sport duro come l'MMA, duro devi allenarti se vuoi eccellere e le lesioni sono inevitabili, fanno parte del gioco. Ciò nonostante Javier Mendez, il loro allenatore principale, ammette comunque di aver recentemente introdotto nuovi metodi di allenamento e gestione degli atleti proprio nel tentativo di limitare gli infortuni, come per esempio di lasciare ai lottatori decidere quante sessioni di sparring preferiscono fare alla settimana o cercando di migliorare la comunicazione, parlare di più con loro:

All'improvviso iniziano a venire tutti da me,” dice Mendez. “Un lottatore in particolare, è nell'UFC ma non dirò chi sia, mi dice che ha un polso a pezzi. Più tardi, durante un allenamento, lo vedo praticare contro il muro. Osservavo come usava le mani e mi dissi, 'avanti di questo passo si farà ancor più male al polso.' Così l'ho fermato. Non fosse stato per quello che mi aveva detto prima non ci avrei mai fatto caso.”

Concludendo: la questione rimane in aperto ma, non so voi, io trovo l’argomento di Uraijah Faber più convincente di altri, se non nelle parole, per lo meno nei numeri.