I frequenti infortuni nell’MMA sono un problema ormai tristemente noto e non è facile ricordare un evento UFC il cui originale programma di incontri non sia stato presto o tardi modificato, se non stravolto, per sua causa.
Eppure le cause di questa piaga – negli Stati Uniti l’hanno ribattezzata The injury bug, il bug degli infortuni – sono tutt’altro che chiare e soggette alle più svariate opinioni, tante almeno quanto le teste. Da metodi di allenamento stile età della pietra, a sessioni di sparring troppo violente, regimi di allenamento eccessivi, lesioni antiche trascurate o anche diete e tagli di peso estremi, solo per citarne alcune. Insomma, chi più ne ha più ne metta, ma di conclusioni, praticamente, zero.
In casi come questi, alla ricerca di
terreno stabile, dare uno sguardo a numeri e statistiche si rivela spesso un
esercizio molto utile, in grado di fornire indicazioni concrete e piste solide.
I dati presentati nella tabella
seguente sono stati raccolti da Michael Hutchinson, analista di LastWordonSports.com, e riassumono il numero di infortuni, per palestra, che
hanno portato al cancellamento di incontri organizzati dal gruppo Zuffa, ossia
UFC, WEC, Strikeforce e Invicta, dal 1º di Gennaio 2009.
Palestra
|
Incontri
programmati
|
Infortuni
|
Percentuale
|
Serra-Longo
|
43
|
7
|
16.3%
|
Nova Uniao
|
88
|
14
|
15.9%
|
Roufusport
|
73
|
11
|
15.1%
|
AKA
|
97
|
14
|
14.4%
|
Blackzilians
|
69
|
9
|
13.0%
|
Team Tri-Star
|
97
|
10
|
10.3%
|
Black House
|
111
|
10
|
9.0%
|
American Top Team
|
163
|
14
|
8.6%
|
Jackson-Winkeljohn
|
201
|
16
|
8.0%
|
Alliance MMA
|
103
|
8
|
7.8%
|
Team Alpha Male
|
98
|
5
|
5.1%
|
Totale
|
1143
|
118
|
10.3%
|
La distribuzione percentuale
risultante è abbastanza omogenea e nessuna palestra si distacca nel bene o nel
male dal resto del gruppo, tuttavia, se si considerano solamente capo e coda, i
numeri assumono improvvisamente altre tonalità.
Comparando ad esempio il Team Alpha
Male (composto tra gli altri da Faber, Benavidez, TJ Dillashaw e Chad Mendes) e
la palestra Nova União si nota che, degli ultimi 98 combattimenti previsti, il
team fondata da Urijah Faber ha dovuto disdirne solamente 5, mentre la palestra
di José Aldo Jr., Renan Barão e Junior dos Santos, di un numero inferiore, 88,
si è vista costretta a cancellarne quasi il triplo, 14. Peggio, in termini
percentuali, ha fatto registrare solo il camp diretto dal duo Matt Serra – Ray
Longo, in cui militano Chris Weidman e Al Iaquinta, con il 16.3% di incontri
cancellati.
Di primo acchito si potrebbe pensare
che la bassa percentuale di infortuni occorsi nella palestra californiana si
debba al fatto che sia composta prevalentemente da atleti di categorie leggere
e quindi meno propensi a lesioni, ma non è così: le statistiche rivelano
infatti che le categorie più soggette ad infortuni sono quelle dei pesi gallo
femminili, welterweight maschili e mediomassimi maschili; le meno propense
quelle dei pesi leggeri, massimi e medi.
Quindi?
La ragione, secondo The California Kid
bisogna cercarla altrove:
“Per essere onesto,” dice Faber, “in parte è dovuto allo
stile di vita che conduciamo. Ci alleniamo tutto l'anno. È basicamente uno
stile di vita che ti porta ad essere al massimo della forma e questo aiuta
anche con gli infortuni. Un sacco di quei ragazzi,” dice riferendosi ai
colleghi di altre palestre, “va fuori forma e il loro training camp è
praticamente dedicato a farli tornare in forma. Per noi, è l'opposto. Restiamo
in forma tutto l'anno e lasciamo il corpo recuperare quando ci avviciniamo alla
data degli incontri.”
Gli fa eco Joseph Benavidiez
sottolineando come in altre palestre alcuni lottatori considerano il periodo di
ritiro anteriore i combattimenti come un modo di mettersi in forma e rientrare
nel peso. Robert Follis, allenatore nella palestra Xtreme Couture, è d'accordo
con loro e spiega:
“Quando diventi stanco, inizi a
fare movimenti sbagliati e vai fuori posizione. Ed è quando sei fuori posizione
che ti fai male.”
Di opinione diversa sono gli atleti
principali di AKA, l'American Kickboxing Academy, recentemente attaccata da
Dana White i cui sistemi “da età della pietra”, ha affermato, hanno
recentemente costretto Khabib Nurmagomedov a disdire l'atteso incontro contro
Donald Cerrone. Daniel Cormier, Cain Velasquez e Luke Rockhold difendono che in
uno sport duro come l'MMA, duro devi allenarti se vuoi eccellere e le lesioni
sono inevitabili, fanno parte del gioco. Ciò nonostante Javier Mendez, il loro
allenatore principale, ammette comunque di aver recentemente introdotto nuovi
metodi di allenamento e gestione degli atleti proprio nel tentativo di limitare
gli infortuni, come per esempio di lasciare ai lottatori decidere quante
sessioni di sparring preferiscono fare alla settimana o cercando di migliorare
la comunicazione, parlare di più con loro:
“All'improvviso iniziano a venire
tutti da me,” dice Mendez. “Un lottatore in particolare, è nell'UFC ma
non dirò chi sia, mi dice che ha un polso a pezzi. Più tardi, durante un
allenamento, lo vedo praticare contro il muro. Osservavo come usava le mani e
mi dissi, 'avanti di questo passo si farà ancor più male al polso.' Così l'ho
fermato. Non fosse stato per quello che mi aveva detto prima non ci avrei mai
fatto caso.”
Concludendo:
la questione rimane in aperto ma, non so voi, io trovo l’argomento di Uraijah
Faber più convincente di altri, se non nelle parole, per lo meno nei numeri.