Gilbert Melendez dice che la difficoltà a combattere a Città del Messico non è l'altitudine, ma i costi per prepararsi.
Invitato a The MMA Hour, Gilbert Melendez parla della recente sconfitta con Eddie Alvarez a Città del Messico. Pur ammettendo che l'altitudine ha inciso in maniera determinante sulla sua prestazione, El Niño punta il dito su un problema ancor maggiore.
"Vorrei poter essere stato là un mese prima. Vorrei avere denaro e uno stipendio che mi permettessero di far viaggiare tutti i miei compagni di allenamento. Realisticamente, non è possibile andare là a prepararsi cinque, sei settimane prima. Forse Fabricio [Werdum] l'ha fatto. Sarebbe stato difficile far spostare tutti i miei compagni, i miei allenatori che hanno i loro impegni qui nella palestra. Non aveva senso."
Melendez non è il primo atleta a lamentarsi. Già Cathal Pendred, vincitore contro Augusto Montano per decisione unanime, aveva dichiarato su twitter aver speso quasi tutti i guadagni dell'incontro per pagare le spese di 6 settimane di preparazione in Messico.
@ekc I spent close to all the money I made on the fight (including win bonus) for 6 weeks training in Mexico.
— Cathal Pendred (@Pendred) June 14, 2015
Melendez (22-5) a Città del Messico ha trascorso solo nove giorni e questo, secondo lui, ha inciso parecchio sulla sua tenuta atletica.
"Ho dormito bene la notte. L'ho presa abbastanza bene. Penso di avergli fatto male. Sono un po' deluso, sento come se fossi stato sconfitto dall'altitudine. Non riuscivo ad accelerare."
"Pettis, onestamente, mi ha battuto. È stata dura accettarlo. Ma una cosa come questa, mi sono sentito come se avessi vinto."
Nonostante le difficoltà, Melendez è riuscito comunque ad infliggere a Eddie Alvarez danni fisici considerevoli, dominato il primo round, perso il terzo, ma per due giudici su tre anche il secondo. Risultato: sconfitta per decisione non unanime.
"Capisco perfettamente come posso aver perso l'incontro. Penso d'aver perso il terzo round. Credo di aver vinto il primo round meglio di qualunque altro round. Ho visto la ripetizione e ho pensato d'aver vinto il secondo round. Mi ha fatto un takedown alla fine, ma sono tornato subito in piedi. Non ha cambiato nulla. Sono stanco della gente che mi dice: 'Oh, il takedown Gil'. OK, va bene, ma cosa vuoi dire con questo? Che cos'è quel takedown e come ne ha approfittato concretamente? C'è molto di più di un takedown. C'è molto di più nel nostro sport. È The Ultimate Fighting Championship, non the Ultimate Takedown Championship."
El Niño è di origini messicane, ma a questo punto viene il dubbio se sia ipotizzabile vederlo lottare nuovamente a Città del Messico.
"Dovrei trovare uno sponsor serio che mi dia alloggio là e che possa davvero aiutarmi. Ho fatto un po' più di ricerche. Senza dubbio mi piacerebbe provarci un'altra volta. Vorrei solo farlo nel modo giusto. Senza dubbio è dura. Credo me ne sarei dovuto preoccupare di più, cercato molto di più e pensato a fondo. Non significa che ho paura di tornare là. Se il prezzo fosse giusto e le stelle allineate, ci tornerei sicuramente."