giovedì 6 agosto 2015

IL MANAGER DI PALHARES: “WSOF NON PUÒ SOSPENDERLO A TEMPO INDETERMINATO”

Alex Davis parla in difesa di ‘Toquinho’ e rivela irregolarità nella sanzione inflitta da WSOF: “Non rimedi ad un errore con un altro.”








L'altro ieri Ray Sefo, presidente di World Series of Fighting, ha annunciato a The MMA Hour di aver deciso di togliere il titolo dei pesi welter a Rousimar Palhares e di averlo inoltre sospeso a tempo indeterminato in seguito alle infrazioni commesse durante l’incontro con Jake Shields, sabato notte a WSOF 22.

La decisione non è stata una sorpresa. O forse sarebbe più corretto dire che non è stata una sorpresa nel suo contenuto – il castigo era nell’aria - ma nella forma sì.
Può sembrare una sottigliezza, eppure non lo è. Il perché, l’ha spiegato il procuratore di ‘Toquinho’, Alex Davis, intervenuto a The MMA Hour in seguito alle dichiarazioni rilasciate da Ray Sefo.

“Voglio molto bene e rispetto Ray, ma non puoi sospendere qualcuno a tempo indeterminato. Ho il contratto. E il contratto dice che WSOF ha il diritto, previo avviso al lottatore – che non abbiamo ricevuto -, di sospenderlo per un periodo ragionevole di tempo finché il problema in questione non venga risolto. Non a tempo indeterminato.”

“Se WSOF non vuole più Rousimar, quel che dovrebbero fare è semplicemente porre termine al contratto e ognuno andrebbe per la sua strada. Quel che non accadrà è che lo manterranno sotto contratto per non lasciarlo andare altrove a guadagnarsi da vivere.”

Davis si sofferma poi sul fulcro della questione: la recidività di Palhares nel forzare le sottomissioni oltre la desistenza dell’avversario. Pur ammettendo le responsabilità del brasiliano, difende che l’interpretazione è soggettiva.

“Non ci sono regole che ti dicano quanto puoi forzare un braccio avanti o indietro. È una questione soggettiva. Ma sono d’accordo che da un punto di vista della sicurezza dei lottatori, e l’ha fatto un sacco di volte, abbiamo provato ad occuparcene e far sì che non lo facesse ma continua a farlo, devo assumere le mie responsabilità.”

“Tuttavia devo far notare che non è l’unico che si comporta in questo modo, ma la gente non se la prende così tanto quando un avversario viene messo ko e si prende tre o quattro pugni in più. Non sto dicendo che abbia ragione, mi limito a dire che fa parte dello sport.”

Davis cerca poi di smontare l’analisi proposta da Joe Lauzon e che sta spopolando su internet: cronometro alla mano, Lauzon mostra che Palhares mantiene pressione nelle sottomissioni cinque volte più a lungo di lui.



A second may not seem very long... but its an eternity in cases like these.
Posted by Joe Lauzon on Lunedì 3 agosto 2015


“Quel che rende le sottomissioni così ripugnanti non è la durata, bensì quanto spinge. Se guardi a Joe Lauzon, lui mantiene la presa, aspettando che l’arbitro lo fermi. Rousimar continua a spingere indipendentemente da quel che succede. Perde la testa. Sembra perdere contatto con la realtà.”

Il discorso si sposta poi sul secondo motivo che ha fatto scattare la sanzione di WSOF: le ditate negli occhi.

“Le ditate negli occhi possiamo dire che siano volontarie, ma anche no. L’ho osservato attentamente ed è chiaro che in alcuni momenti le sue dita entrano in contatto con gli occhi di Jake Shields, ed è proibito. Adesso, se l’ha fatto apposta o è stato accidentale, non sarò io a dirlo. Però, se punisci Rousimar, devi punire anche Jake Shields per averlo colpito con un pugno dopo la fine dell’incontro. Non rimedi ad un errore con un altro.”