mercoledì 14 ottobre 2015

George St. Pierre: "Mi sta venendo sempre più voglia di tornare."

Il miglior peso welter della storia delle MMA si dice pronto al ritorno: "È quasi certo che non sarà nel 2015, ma non lo so ancora."









Sono ormai quasi due anni che George St. Pierre (25-2) non mette piede dentro l'Ottagono.
Il suo ultimo incontro risale al 16 novembre del 2013, quando nel main event di UFC 167 sconfisse per decisione non unanime Johny Hendricks e difese così per la nona volta consecutiva il titolo dei pesi welter.
Dopo quell'incontro annunciò la necessità di prendersi una pausa dalle MMA senza tuttavia addurre ragioni chiare.
Col passare dei mesi spiegò che vari furono i motivi che lo spinsero a tale decisione, in particolare lo stress e il doping che, pur non volendo accusare direttamente nessuno, considerava essere una realtà fin troppo diffusa nel mondo delle MMA.

E forse non fu per caso che, poco tempo dopo, l'UFC decise di adottare la nuova, severa politica antidoping oggi in vigore.
Seppur introdotta recentemente, GSP già ne vede con soddisfazione i risultati.

"Non mi sorprende vedere certe cose. Ci sono atleti il cui fisico è cambiato," ha affermato St. Pierre a RDS. "Non sembrano più gli stessi lottatori di una volta. Credo che molta gente si sia spaventata."

Un grande passo avanti secondo "Rush", eppure considera ci sia ancora molto da fare per migliorare questo sport.

"Bisogna eliminare la tecnologia da questo sport. Questo sport deve essere basato sul talento, la tecnica, le qualità atletiche di un individuo e non su chi possiede la miglior tecnologia.
Se mi alleno con una squadra che mi aiuta con medici e biochimici è certo che avrò un grandissimo vantaggio. Fa un'enorme differenza, la gente non ne ha idea. È come se prendessi una persona e gli aggiungessi forza, potenza, resistenza e una nuova capacità di recupero: è una follia.
È sicuro che sempre esisterà gente sleale, perché la tecnologia che li aiuta è sempre un passo avanti alla tecnologia che li può pizzicare e perché non puoi testare tutti. Ma almeno così niente sarebbe più come prima. Non sarebbe un fenomeno di massa."

È difficile dire se siano state effettivamente le esternazioni fatte all'epoca da GSP sul problema del doping a spingere definitivamente l'UFC a prendere seri provvedimenti. Resta comunque il fatto che il trentaquattrenne fenomeno di Montreal si renda conto dell'importanza del suo esempio e ancora oggi rimpianga non essersi deciso prima.

"Parecchi miei rimorsi non hanno niente a che vedere con le cose che ho fatto, piuttosto con quelle che non ho fatto. E se mi pento di qualcosa, è di non aver parlato prima. In effetti, ne parlo già da molto tempo, ma facevano finta di non sentire. Alla fine ho insistito per fare il test in pubblico. Avrei dovuto insistere ben prima." 

Quel che è successo, è successo.
Ora, ciò che più interessa, è il presente e il futuro di colui che è considerato il miglior peso welter della storia dell'UFC.
GSP non si è mai ufficialmente ritirato e non lo fa neanche stavolta, anzi, si sente più che mai vicino al rientro.

"Mi alleno duramente. Come puoi vedere, ho dei segni," dice GSP indicando delle ecchimosi sulla fronte. "Non me le sono fatte cadendo dalle scale. Mi sta venendo sempre più voglia di tornare. Guardo gli incontri per vedere cosa succede nella mia divisione e mi mantengo in forma. È come un coltello che mantengo affilato nel caso in cui mi venga voglia di saltare nuovamente nella mischia. È quasi certo che non sarà nel 2015, ma non lo so ancora."