José Aldo appoggia la costituzione di un sindacato dei lottatori e manda un messaggio a McGregor: "Lo massacrerò."
José Aldo non può certo lamentarsi dei soldi che guadagna.
Il campione dei pesi piuma dell'UFC è da anni tra i migliori lottatori di MMA al mondo, sponsor non gli mancano e, oltre ad una cospicua borsa, riceve quote di pay-per-view dall'UFC.
Ma, non è sempre stato così.
Agli inizi i guadagni erano pochi e il denaro investito negli allenamenti parecchio. È questa la realtà di molti, della maggior parte dei fighter, anche in un ambiente ricco come quello dell'UFC.
Una soluzione sarebbe quella di trasformare gli atleti da "collaboratori indipendenti", quali sono ora, a "dipendenti" stipendiati mensilmente.
"Appoggio l'idea, logico," ha affermato Aldo ai microfoni di Combate. "Nell'NFL la Nike disegna le divise, ma le squadre pagano stipendi agli atleti. Anche nell'NBA è così. Per i fighter che stanno iniziando, che non guadagnano molto e non ricevono gran cosa dalla pay-per-view, la vita è difficile. Le spese per pagare il preparatore atletico, l'allenatore e gli sparring partner sono elevate, perché al giorno d'oggi nessuno va in palestra a prendersi un pugno gratis. Dovesse succedere [il pagamento di stipendi] sarebbe ottimo, altrimenti andiamo avanti.
Volenti o nolenti siamo soggetti a infortuni, possiamo restare fermi molto tempo e questo pregiudica un lottatore che guadagna solo quando combatte. Se ti fai male, l'affitto lo metti da parte. Ricevere patrocini che aiutino è ottimo, perché sono loro che mantengono un atleta."
Difficile tuttavia pensare che un cambio di questo genere possa avvenire, soprattutto quando gli atleti non sembrano in grado di fare fronte comune contro le imposizioni dell'UFC.
Molti fighter invocano la costituzione di un sindacato, o per lo meno di un'associazione dei lottatori, in difesa dei loro diritti, ma nessuno finora si è deciso a fare il grande passo.
"Nessuno mi ha mai parlato di un sindacato, ma sarebbe ottimo: è una protezione per i lottatori e potrebbe aiutare parecchio. Nessuno se ne è mai occupato. I fighter sono molto disuniti a causa del passato fatto di rivalità tra accademie e discipline diverse. Chiaro che oggi è differente da com'era in passato, ma esiste ancora. Come dice il proverbio: chi primo arriva meglio alloggia. Se non accetto di lottare ad un certo prezzo, domani lo farà qualcun'altro. La mancanza di coesione è grande, è per questo che non guadagnamo tanto."
Nessuno sembra disposto a fare il primo passo per mancanza di coesione, ma forse anche mancanza di tempo, di disponibilità: i fighter hanno una carriera da costruire e poco tempo per farlo.
Chi sarebbe disposto a sacrificare ore e giorni di allenamenti per dedicarsi alla costituzione di un sindacato?
José Aldo no, al meno per il momento.
"Oggi come oggi non mi vedo a organizzarlo: ho la testa girata da un'altra parte. Sono dedicato a combattere, sono il campione, non riuscirei a dedicarmici. Il mio impegno come fighter è ancora molto intenso. In questo momento sarebbe molto difficile per me, però chissà un giorno, quando smetterò. Cercherò di informarmi di più sull'argomento e, insieme ad altri, costruire qualcosa di importante per aiutare giovani lottatori."
Il 12 dicembre 'Scarface' affronterà l'arcirivale Conor McGregor nel main event di UFC 194.
Un incontro da molti considerato il più importante dell'anno, sia per il calibro degli atleti a confronto, sia per l'acerrima rivalità che li accompagna sin dal debutto dell'irlandese nell'UFC.
È dal 2013 che Aldo e McGregor si scambiano provocazioni, si stuzzicano e accusano.
"Mi piace: dà frutti. Quanto più ci provochiamo, più soldi faremo. È questa la verità. Quante più provocazioni, maggiore l'interesse che genera nei tifosi. Però sempre senza oltrepassare il limite. Questo è fondamentale. Ho sempre avuto rispetto per i miei avversari e continuerò a farlo. Su questo non cambio. Ci metto del pepe, ma sempre con rispetto."
La sfida sarebbe già dovuta succedere l'11 di luglio, tuttavia un infortunio alla costola costrinse il brasiliano a rinunciare all'incontro. Ciò non ha fatto altro che incendiare ulteriormente l'ambiente e Aldo non vede l'ora di mettere fine a questa storia.
"Avrei già dovuto voltare pagina su quest'incontro. Sono nuovamente concentrato, ma preferisco dimenticarmi un po' dell'incontro. Cerco di rilassarmi perché tutto ciò logora parecchio. Vivrò l'incontro quando sarà il momento.
Adesso sto aggiungendo dettagli ai miei allenamenti di cui non mi ero occupato prima. La prima volta che avremmo dovuto combattere l'avrei riempito di botte, ma ora sarà il triplo. Conosco tutte le strade; quello per cui ci siamo allenati e abbiamo visto che avrebbero funzionato nel suo incontro con Chad Mendes. Lo massacrerò sicuramente."
La card completa di UFC 194, in programma il 12 dicembre nell'MGM Grand Garden Arena di Las Vegas:
- José Aldo vs Conor McGregor
- Chris Weidman vs Luke Rockhold
- Ronaldo Jacaré vs Yoel Romero
- Max Holloway vs Jeremy Stephens
- Demian Maia vs Gunnar Nelson
- Urijah Faber vs Frankie Saez
- Warlley Alves vs Colby Covington
- Court McGee vs Márcio Lyoto
- Léo Santos vs Kevin Lee
- John Makdessi vs Yancy Medeiros
- Joe Proctor vs Magomed Mustafaev
- Tecia Torres vs Michelle Waterson