giovedì 26 novembre 2015

Herb Dean: "Nelle MMA non interrompiamo l’incontro perché un lottatore cade"

Herb Dean racconta come ha vissuto l'incontro tra Ronda Rousey e Holly Holm a UFC 193.








Fare l'arbitro di MMA è un lavoro difficile e carico di responsabilità, ma ha i suoi privilegi, tra cui senz'altro l'opportunità di assistere agli incontri nel posto migliore possibile: dentro l'Ottagono. Una posizione che permette intuire dettagli fuori dalla portata di chiunque altro. Un arbitro non solo vede l'azione svolgersi ad una distanza ravvicinata, ma è in grado anche di udire il respiro degli atleti, osservare il loro sguardo, valutarne l'energia e lo stato d'animo quando interviene e in generale capire quel che sta succedendo meglio di qualunque altra persona presente, spesso meglio degli stessi fighter.
Herb Dean, volto noto degli appassionati delle MMA e uno dei migliori arbitri in circolazione, era dentro l'Ottagono nel main event di UFC 193, quando Ronda Rousey e Holly Holm si sono affrontate per il titolo dei pesi gallo e ha notato subito qualcosa di anomalo nel comportamento dell'ormai ex campionessa dell'UFC.

“Credo di averla già vista in miglior forma: questa è una cosa che ho notato," ha spiegato Dean intervistato su Fox Sports. "La gente cerca sempre delle risposte, ma non è sempre bianco o nero: non è come l’atletica che corri contro il tuo tempo. Ci sono un sacco di cose che Holly ha fatto che forse lei non era abituata a sentire. Holly ha fatto molte cose giuste: stava utilizzando il suo gioco di gambe; stava utilizzando una posizione speculare. Quando uno è mancino e l’altro è destro, normalmente i colpi messi a segno sono parecchio più forti perché c’è molto spazio. Ecco un’altra cosa che ho notato: devo davvero dare atto a Ronda che, nonostante quel che facesse non stesse funzionando bene, ha continuato ad avanzare. Ha messo a segno un paio di pugni e uno che ha messo Holly un po’ in difficoltà.”

Ancora prima dell'inizio dell'incontro - per non parlare di quanto successo al controllo del peso - Ronda Rousey è apparsa molto nervosa, al contrario di Holly Holm e non ha voluto saperne di toccare i guanti con l'avversaria.

“Normalmente quando penso che un lottatore non toccherà i guanti dico ‘potete toccare i guanti a questo punto se volete. Questa volta non l’ho detto e lei non li ha toccati. Non mi ha sorpreso che non l’abbia fatto: non faccio molto caso a queste cose. Non sono un persona che giudica gli altri e molto meno in questo sport. Questo è uno sport che solo una piccola parte della gente può fare. Qualunque cosa tu debba fare per prepararti mentalmente per fare quel che devi fare, ben per te.”

Alla fine della prima ripresa, Herb Dean osserva le due contendenti dirigersi verso i rispettivi angoli. Ronda Rousey ha appena perso il primo round della sua carriera, ha incassato un sacco di colpi e sanguina dal labbro; nell'angolo della Holm invece Greg Jackson sorride da un orecchio all'altro, regna l'ottimismo e la concentrazione.

“Faccio attenzione a come i lottatori recuperano; se hanno l’espressione chi ha voglia di continuare; se dovrei chiamare il medico. Gli ispettori sono la per assicurare che gli angoli non facciano niente di illecito. Mi aspetto da loro che siano i miei occhi e le mie orecchie per questo.”

Inizia il secondo assalto e lo stesso Dean ammette che Holly Holm sembra “non sapesse come non centrarla”, i suoi colpi vanno costantemente a segno e la Rousey è sempre più in difficoltà.

  • 0:52 - Ronda si sbilancia e cade a terra
  • 0:54 - Si rialza ed è accolta da un tremendo calcio sinistro al collo da parte di Holly Holm e crolla al tappeto
  • 0:55 - La Holm si scaglia su di lei e la colpisce con un destro ancora una volta sul collo
  • 0:56 - Un destro a martello in pieno volto. Sta per colpirla un'altra volta ma Herb Dean interviene e mette fine all'incontro.

Dopo l'incontro, non manca chi critichi l'arbitro Dean di non aver interrotto l'incontro più rapidamente.

“In questo sport non interrompiamo l’incontro solo perché un lottatore cade. La parte difficile del nostro lavoro è che dobbiamo prendere una decisione in una frazione di secondo quando qualcuno è ko.
Penso che il pugno che in realtà l’ha stesa sia stato il montante quando le è balzata addosso dopo il calcio, quello l’ha messa fuori causa. Poi gliene ha dato un altro ed era abbastanza: sono intervenuto. In quel momento quel che voglio capire è: ‘sta cercando di riprendersi? Sono ancora coscienti?’” 

Herb Dean aggiunge che a quel punto il suo dovere è stare accanto al fighter finché“ritiene che siano al sicuro” e a volte questo può richiedere vari minuti.

“Ho visto che era ancora un po’ disorientata. Il mio dovere è quello di evitare che i lottatori si facciano male da soli o al medico. Cerco di farli tornare in sé e dico ‘hey, l’incontro è finito’ e farglielo capire, perché a quel punto non ero sicuro si rendesse conto che fosse finito. Sicuramente non voleva che fosse finito e in realtà questo per me è un buon segnale: ha un cuore da campione. In alcun momento mi è sembrata affranta. Non mi stava dicendo nulla, ma era chiaro che voleva continuare e che non voleva saperne del medico.
Ho chiesto a Edmond [Tarverdyan] di venire a parlarle:  a volte la voce di qualcuno che ci conosce bene può essere d’aiuto a una persona disorientata.”