A due giorni da UFC 193, Ronda Rousey scalda i motori: "vincerò nel modo più straordinario possibile."
Sabato notte Ronda Rousey (12-0) difenderà per la settima volta consecutiva il titolo dei pesi gallo contro Holly Holm (9-0) nel main event di UFC 193, a Melbourne, in Australia, di fronte forse al più grande pubblico mai visto prima d'ora nella storia dell'UFC.
Ma cosa ne sarà delle MMA femminili quando Ronda Rousey si ritirerà?
Difficile ovviamente dirlo, ma una cosa è certa - almeno secondo la campionessa dei pesi gallo - le sue avversarie inizieranno a guadagnare molto meno e dovrebbero quindi accettare di perdere e, a maggior ragione, esserne grate.
"Sento davvero di aver trovato il mio posto e che sto facendo quel che dovrei fare," ha detto Ronda alla folla di giornalisti presenti alla sessione aperta di allenamento. "Credo sia meglio per tutti noi. Questo è il mio ruolo per tutte le donne nella mia divisione. Le aiuta fare a turno per perdere contro di me: fanno molti più soldi così. Quando mi sarò ritirata e combatteranno tra di loro non faranno così tanti soldi da campionesse come quanti ne fanno come sfidanti adesso. Se non altro, penso che mi apprezzeranno quando me ne sarò andata. Magari non adesso, ma sento che questo è il mio destino e lo sto compiendo."
Ronda Rousey è oggi indiscutibilmente la stella più grande dell'UFC e attrae un numero mai visto prima d'ora di spettatori da tutto il mondo, non solo fan di MMA incalliti. Ronda è ormai diventata un'icona dell'universo femminile ed ha così creato un ponte verso un enorme settore finora disinteressato, se non addirittura contro gli sport da combattimento. È quella che negli Stati Uniti chiamano la #RondaRevolution: un fenomeno globale capace di attrarre un pubblico fino ad oggi estraneo alle MMA, fatto non solo di uomini, ma anche di moltissime donne e bambini.
Durante la sessione aperta di allenamenti, la folla presente a incitarla era così ampia e rumorosa che è stata costretta a interrompere momentaneamente i suoi esercizi.
"Spero davvero di meritarmelo. Sto facendo del mio meglio per meritarmelo. Lo sto davvero facendo. A volte non riesci a fare a meno di farti coinvolgere da quanto tutto questo sia incredibile. Sei così ossessionata dall'incontro e ti mette così tanta paura, ansietà e stress addosso che perdi a volte la nozione di quanto sia incredibile. Questo incontro è sicuramente una di quelle situazioni."
Eppure Rousey non dimentica le sue origini e anzi ne trae forza e motivazione. L'altro giorno, durante una pausa in un allenamento di grappling, seduta sui tatami ha iniziato a piangere al ricordo delle innumerevoli ore e giorni trascorsi su quei materassini, al ricordo dei tanti sacrifici fatti per giungere fin qui.
"Ho iniziato a piangere di punto in bianco. Il mio coach mi ha chiesto, 'cosa c'è che non va?', e gli ho risposto, 'amo questi materassini. Amo i materassini'. È per questo che voglio vincere; è per questo che sono meglio di tutte le altre. Credi che Holly Holm guarda mai il ring e piange perché lo ama così tanto? No. È per questo che a volte ho dei momenti così in cui mi guardo intorno e vedo tutti che fanno il tifo per me e penso 'chi siete e perché vi piaccio?'. A volte è travolgente. Faccio del mio meglio per apprezzarlo e mostrerò quanto li apprezzo vincendo nel modo più straordinario possibile e rendendoli felicissimi di essere stati là a vederlo."