giovedì 3 dicembre 2015

José Aldo a McGregor: "Dovunque ti colpisca, fratello, ti metto a dormire."

Aldo avverte McGregor e spiega perché non ha combattuto a UFC 189: "non era l'incontro che mi preoccupava."








"Sarà un'altra vittoria. Non c'è motivo per cui debba essere differente," è così che José Aldo Jr. considera il suo prossimo incontro con Conor McGregor, fra nove giorni a Las Vegas.

Intervenuto a una conferenza telefonica insieme a McGregor e altri lottatori protagonisti di UFC 194, il campione dei pesi piuma non trova grandi differenze tra questo e altri incontri. Per lui conta solo una cosa: vincere.

"È per questo che combatto. Non importa quel che accadrà: devo andare là, vincere e confermarmi campione. L'unica differenza è che ho sempre combattuto contro americani e adesso le darò a un irlandese. Non è nient'altro che uno in più. Ho combattuto con tanti lottatori di vertice prima e lui non è nient'altro che l'ennesimo avversario da affrontare e schiacciare."

Aldo e McGregor si sarebbero dovuti affrontare l'11 di luglio a UFC 189, tuttavia un infortunio alla costola a poco più di una settimana dall'incontro costrinse il brasiliano a rinunciarvi. Ancora oggi McGregor è convinto che il suo avversario, spaventato, "non verrà, non credo si farà vedere."
'Scarface' naturalmente smentisce e spiega cosa andò storto a luglio.

"Sicuramente. Ci sarò sicuramente," ha assicurato Aldo. "Ancora una volta vincendo, come sempre. È normale per me. McGregor non sarebbe nemmeno stato in grado di avvicinarsi a me, non mi avrebbe colpito. Non è questo che mi ha impedito di combattere, ma altre cose che sarebbero successe: non era l'incontro che mi preoccupava. Andrò là fuori e vincerò come sempre.
Il problema era il taglio del peso. Avrei dovuto ancora tagliare peso. L'incontro in se non mi preoccupava, anche lui aveva un problema al ginocchio. Rilassati," ha detto rivolto a McGregor, all'altro capo del filo. "Dovunque ti colpisca, fratello, ti metto a dormire."

'The Notorious' ha annunciato che metterà fine all'incontro nel primo round, il suo allenatore dice nel secondo al massimo. Eppure il campione di Manaus, imbattuto da quasi 10 anni, non si scompone.

"Non mi interessa se mi sottovaluta o no. Io mi concentro su me stesso e lavoro su di me. Quando entrerò là dentro, non importa quel che lui o altri pensano. Io penso a me stesso e so che andrò là dentro per lavorare e vincere."