lunedì 21 dicembre 2015

Nate Diaz si guarda intorno: "È di grandi incontri che sono alla ricerca"

È tornato Nate Diaz: "Non è difficile entusiasmare il pubblico se combatti davvero."









La nota più lieta di UFC on FOX 17, svoltosi a Orlando sabato notte è stato il ritorno di Nate Diaz ad alti livelli.
Non è una questione di essere suo tifoso o no, di apprezzarlo o detestarlo: Nate Diaz, a somiglianza di suo fratello Nick, non è solo un grande talento delle MMA, è anche un patrimonio. I suoi incontri non sono mai banali, o noiosi, o insignificanti. Amalo o meno, quando uno dei fratelli Diaz mette piede dentro l'Ottagono quel che fai è restare incollato allo schermo.
Il perché lo ha svelato lo stesso Nate Diaz.

"Sì, mi alleno duramente," ha detto durante la conferenza stampa successiva agli incontri. "A volte ho l'impressione di fare prestazioni di mer*a, ma di solito sono gli incontri più belli comunque, come mi alleno a fare. Mi alleno duramente, mi alleno bene, mi alleno con la gente giusta e ho l'impressione che anche nei miei giorni peggiori i miei incontri sono i migliori di tutta la card. Non è difficile entusiasmare il pubblico se combatti davvero: il motivo per cui si collegano è per vedere un combattimento. Penso che la gente se lo dimentichi, che cerchi di essere sportiva; dicono che è uno sport, ma è una lotta prima di tutto e penso che la gente se lo dimentica."

Era da due anni che di Nate si erano - sportivamente parlando - perse le tracce. Ha combattuto sì, anche l'anno scorso, a dicembre contro Rafael dos Anjos, ma quel che si è presentò allora dentro l'Ottagono era l'ombra di Diaz, sovrappeso e smotivato. E il risultato fu inevitabilmente una sonora sconfitta da parte dell'attuale campione dei pesi leggeri.
Sabato invece si è rivisto un Nate in forma, motivato e indomito come ai "vecchi" tempi. E dopo pochi minuti eccolo di nuovo lì, a provocare, da buon Diaz qual è, il suo avversario e il pubblico in visibilio.

"Un po' sì, riesci a sentirlo," ha ammesso. "Ma probabilmente accadrebbe lo stesso. Non è premeditato: succede mentre stai combattendo. Però, quando rivedo le immagini mi rendo conto che alla gente piace quella mer*a. Ho avuto incontri in cui la gente cantava 'Diaz fai schifo! Diaz fai schifo!' e poi alla fine cantavano il mio nome, 'Vai Diaz'. Ma, sì, normalmente lo noto solo dopo, quando rivedo l'incontro."

La vittoria contro Michael 'The Menace' Johnson, numero 5 della classifica dei pesi leggeri, per decisione unanime è stata la classica ciliegina sulla torta: un grande ritorno.

"È stato bello tornare. Ho avuto un buon allenamento, un buon training camp per questo incontro. L'anno scorso quando ho combattuto [contro Rafael dos Anjos] non avevo motivazioni, nessuna ragione per combattere. Combatto nell'UFC da quando avevo 21 anni. Adesso ne ho 30, quindi è da 9 anni che sono nell'UFC: ho avuto un sacco di incontri. Voglio un bell'incontro. Voglio un incontro che importi, che abbia senso, perché a volte quando fai incontri che non sono duri, non hai motivazioni. Voglio un bell’incontro, un grande incontro che conti. Quando ho combattuto contro Dos Anjos è stata dura. È stata dura svegliarsi e andare ad allenarmi. È un lottatore davvero bravo anche lui, ma all’epoca non era grande nome e le cose non sono andate molto bene. Adesso con ‘sto Conor McGregor che fa tutte ‘ste grandi cose e tutti che lo vogliono sfidare… io non sono come loro: io non imploro per nessun incontro, ma parliamo di grandi incontri qui. Lui vuole grandi incontri… possiamo combattere: questo sì sarebbe un grande incontro. È di questa mer*a che parlo: veri incontri, non incontri finti, messinscena.
E quando sapevo che dovevo combattere con Michael Johnson… mi hanno dato un elenco di nomi e lui era in cima alla lista. Non molta gente sapeva chi fosse, ma io lo so: ha fatto dei bei incontri, belle vittorie, lotta bene, picchia duro ed è un lottatore. E se devo combattere, voglio combattere un combattimento vero, com’ero abituato a vedere a Pride: veri artisti marziali e veri uomini, che vanno dentro e ammazzano o vengono ammazzati, che mettono ko o vengono messi ko e combattono per vincere. È questo quel che ho visto quando ho visto il suo nome. Ho guardato i suoi incontri e ho detto ‘combatto con lui: è il numero 5 e mi riporterà subito in alto’. Mi hanno tolto dalla classifica quando ero il numero 3 e avevo appena combattuto con Dos Anjos e il ‘Cowboy’. E ora ho battuto il numero 5, quindi voglio avere buoni ragioni per combattere e penso che se organizzeranno l’incontro che la gente vuole vedere, sarà quell’incontro, contro Conor McGregor. E possiamo fare quella mer*a stanotte per me; in qualsiasi momento; settimana prossima. Questo è quel che mi motiva, il motivo per cui mi alleno, il motivo per cui combatto.”

Ma non chiedetegli se si è divertito a combattere sabato notte.

"Amico, è un combattimento: fa male. 'Fanculo. Sono contento di aver combattuto nel modo in cui si dovrebbe fare e andare a casa con la vittoria, ma credo che tutti qui siano d'accordo che, porca tr*ia, combattere non è una minch**ta."

Per quel che riguarda il futuro, Diaz è pronto a passare ai pesi welter, sebbene l'obiettivo principale sia solo uno: partecipare a grandi incontri.

“Non penso perderò peso per combattere con questi qui, nei leggeri, che non sono dei grandi nomi: ho combattuto con tutti nei 70 kg. Quindi voglio vedere cosa c’è in giro che valga la pena, ma sicuramente è di grandi incontri che sono alla ricerca. Combatterei anche con lui: il campione dei pesi leggeri" dice indicando Dos Anjos, seduto a pochi posti di distanza. "Se c'è qualcuno con cui combatterei nei 70 kg è Dos Anjos, per avere la mia rivincita. Me ne ero dimenticato, mi è passato di mente parlando di Conor 'Figlio di Migno**a' Gregor."