Conor McGregor mette ko José Aldo in 13 secondi. Luke Rockhold piega Chris Weidman in 4 round.
Wow…
Chi se lo sarebbe aspettato un epilogo così? Forse solo Conor McGregor nei suoi sogni migliori. 13 secondi. Al primo pugno messo a segno ha messo ko José Aldo: il miglior lottatore pound-for-pound dell’UFC, imbattuto da quasi 10 anni. Un gancio sinistro d’incontro perfetto, alla mascella, che ha spento il brasiliano come una candela al soffio della buona notte.
“Nessuno può resistere a quel sinistro,” ha dichiarato a fine incontro il nuovo campione dei pesi piuma. “La precisione batte la forza, il tempismo batte la velocità ogni giorno della settimana.”
McGregor ha poi proseguito al tappeto con due pugni a martello, ma l’incontro era già concluso, proprio come un mese fa Holly Holm fece con Ronda Rousey. Lo strondo all’impatto col tappeto lo stesso: quello del crollo di due mostri sacri di questo sport e l’avvento di atrettanti nuovi.
L’irlandese l’aveva promesso sin dal suo debutto nel 2013: “Non siamo venuti qui per prendere parte, siamo venuti per prendere e portare via.”
Missione compiuta: onore al merito del grande Conor McGregor, il nuovo campione dei pesi piuma dell’UFC.
Passaggio di consegne anche tra i pesi medi, dove l’ex campione Chris Weidman è stato sconfitto per ko tecnico nella quarta ripresa e ha così ceduto lo scettro allo sfidante Luke Rockhold.
Il co-main event di UFC 194 è stato un incontro bellissimo (Incontro della Notte), molto duro e equilibrato. In queste occasioni, sono spesso i dettagli e le piccole sbavature a decidere le sorti del match. E così è stato anche stavolta: a 1:30 dalla fine del 3º round Weidman, che fino a quel momento aveva fatto un eccellente uso dei suoi calci, ha eseguito malamente un calcio rotativo e Rockhold ne ha approfittato per coglierlo alle spalle e trascinarlo al tappeto. È stato l’inizio della fine per Weidman. L’atleta dell’AKA ha rapidamente guadagnato la montata e sommerso l’avversario di gomitate e pugni per oltre 50 secondi, fino al termine della ripresa. Durante quei 50 interminabili secondi, Weidman ha incassato 85 colpi senza reagire, se non coprendosi il volto con le mani: per quale motivo Herb Dean non sia intervenuto, rimane un mistero. L’ex campione, col volto tumefatto e sanguinante, si è in qualche modo ripreso durante l’intervallo, ma la verità è che da un castigo di quel genere non si recupera in 60 secondi. Così, passato un minuto dall’inizio del quarto round, Rockhold era nuovamente in posizione dominante e Weidman dal lato sbagliato di una scarica di pugni, non lasciando all’arbitro altra scelta se non intervenire – finalmente - e mettere fine all’incontro.
Pochi minuti dopo Dana White cingeva la cintura ai fianchi di Luke Rockhold, il nuovo campione dei pesi medi dell’UFC.
Restando in ambito pesi medi, prima dell’incontro per il titolo si erano sfidati altre due potenze della categoria: Ronaldo ‘Jacaré’ Souza e Yoel Romero.
Contro i favori del pronostico è stato il cubano a spuntarla e ad aggiudicarsi la sua più importante vittoria in carriera. Il momento chiave dell’incontro è avvenuto a 1:46 dalla fine della prima ripresa, quando Romero ha mandato al tappeto ‘Jacaré’ con un pugno rotativo e l'ha poi colpito ripetutamente al tappeto con pugni pesantissimi. Il brasiliano è riuscito a sopravvivere, ma ha impiegato praticamente tutto il round successivo per recuperare e rientrare nel match: tempo sufficiente per Romero per aggiudicarsi anche il secondo assalto. Nel terzo round Souza ha messo in difficoltà il suo avversario e tentato di finalizzarlo, ma è stato in vano, così due giudici su tre hanno giustamente attribuito la vittoria a Romero.
Negli altri incontri, Demian Maia ha nuovamente impartito una lezione di jiu-jitsu, questa volta nei confronti di Gunnar Nelson, incapace di mantenere la distanza sotto la costante pressione del brasiliano, e vinto agilmente per decisione unanime. Più difficile del previsto invece la vittoria di Max Holloway contro Jeremy Stephens. L’hawaiano, all’ottavo successo consecutivo, è sembrato bloccato dal timore nei confronti della potenza nei pugni di Stephens, ma è comunque riuscito a spuntarla per decisione unanime.
Tra i preliminari, da sottolineare il piacevolissimo incontro tra Urijah Faber e il sorprendente Frankie Saenz; la solida prestazione del ‘Piccolo Tornado’ Tecia Torres contro Jocelyn Jones-Lybarger; il knockout impartito da Leonardo Sousa nei confronti del favoritissimo Kevin Lee e l’impressionante debutto di Magomed Mustafaev contro Joe Proctor.
Risultati completi:
- Conor McGregor sconfigge Jose Aldo per KO a 0:13 del 1º round
- Luke Rockhold sconfigge Chris Weidman per TKO a 3:12 del 4º round
- Yoel Romero sconfigge Ronaldo Souza per decisione non unanime (29-27, 28-29, 29-28)
- Demian Maia sconfigge Gunnar Nelson per decisione unanime (30-26, 30-26, 30-25)
- Max Holloway sconfigge Jeremy Stephens per decisione unanime (30-27, 30-27, 29-28)
- Urijah Faber sconfigge Frankie Saenz per decisione unanime (29-28, 29-28, 30-27)
- Tecia Torres sconfigge Jocelyn Jones-Lybarger per decisione unanime (30-27, 30-27, 30-27)
- Warlley Alves sconfigge Colby Covington per submission (ghigliottina) a 1:26 del 1º round
- Leonardo Santos sconfigge Kevin Lee per TKO a 3:26 del 1º round
- Magomed Mustafaev sconfigge Joe Proctor per TKO a 1:54 del 1º round
- Yancy Medeiros sconfigge John Makdessi per decisione non unanime (29-28, 28-29, 29-28)
- Court McGee sconfigge Marcio Alexandre Jr. per decisione unanime (30-27, 29-28, 29-28)
Bonus (50.000$):
- Incontro della Notte: Chris Weidman vs Luke Rockhold
- Prestazione della Notte: Conor McGregor e Leonardo Santos