Il campione dei pesi mediomassimi prepara la rivincita: "la prima volta non ho combattuto molto bene."
Ancora non si sa quando, ma senza dubbio la prossima volta che Daniel Cormier (17-1) metterà piede dentro l'Ottagono ad aspettarlo troverà Jon Jones (21-1), l'unico uomo in grado di sconfiggerlo in 6 anni e 18 incontri di MMA.
“La verità è che ho perso l’incontro con Jones, ma non ho combattuto nel modo migliore,” ha detto Cormier a 'It’s Time', podcast di Bruce Buffer. “Non ho combattuto molto bene e anche così ho avuto parecchi momenti a mio favore. Per quel che mi riguarda nel prossimo incontro non solo sento che vincerò, sento che è mio dovere vincere. Sono un fighter migliore di Jon Jones. Abilità a confronto sono meglio di lui.”
Il 3 di gennaio di un anno fa, nel main event di UFC 182, Jones vinse per decisione unanime dopo un incontro intenso, che l'ex campione dei pesi mediomassimi riuscì a incamminare a suo favore col passare dei minuti, dominando la fase di clinch e imponendo il suo ritmo.
Una notte, una sconfitta, che DC non ha dimenticato e ha tutta l'intenzione di vendicare.
“Ci sono state parecchie chiacchiere e il 3 di gennaio 2015 ha combattuto meglio. È stato il miglior fighter quella notte. Ha svolto un lavoro fenomenale nel riuscire a farmi combattere nel modo in cui ha voluto. Con il prosieguo dell’incontro e entrambi che iniziavamo ad essere stanchi ha cominciato a usare il clinch, mi ha rallentato e mi ha costretto a lottare lentamente com'è bravissimo a fare. La prossima volta non ce la farà. Sto già rivedendo quei fondamentali. Ho fatto un sacco di cose in quel primo incontro che mi hanno condotto alla sconfitta. Non ho rispettato Jon e la sua abilità di dettare l’incontro. Ho pensato che mettendogli addosso il tipo di pressione che metto ai miei avversari avrebbe presto o tardi ceduto. Kenny Florian mi ha detto una cosa prima dell’incontro, e aveva ragione: ‘DC, per vincere quest’incontro devi essere il più bravo. Non pensare che cederà in 25 minuti’. Mi sono allenato per 3 mesi per farlo a pezzi, ma 25 minuti non è tempo sufficiente perché Jon ceda: devo essere migliore di lui per batterlo.”
Da quel giorno molto, anzi, tutto è cambiato per entrambi.
Jon Jones è stato arrestato in aprile dalla polizia di Albuquerque per aver causato un incidente ed essere poi scappato, è stato di conseguenza sospeso dall'UFC e gli è stato tolto il titolo dei pesi medi.
Al contrario, DC si è impossessato di quella cintura lasciata vacante da Jones sconfiggendo prima Anthony 'Rumble' Johnson e poi Alexander Gustafsson, e ha così coronato il miglior anno della sua carriera sportiva.
Al ritorno alle competizioni, verosimilmente ad aprile, Jones avrà trascorso non meno di 15 mesi senza combattere. Eppure secondo Cormier, 'Bones' è così forte che gli effetti su di lui non si faranno sentire. Il problema semmai sarà il suo avversario.
“Ha troppo talento. È un lottatore così bravo che non penso non penso stare fuori lo pregiudichi come accade ad altri. Penso sarà a posto. Penso che i suoi problemi saranno con i miglioramenti che ho fatto. Niente da parte sua. Sarà forte come sempre, se non meglio. Ma sono i miglioramenti che ho fatto io che faranno la differenza.
La notte dell’incontro il mio coach 'Crazy' Bob Cook mi ha detto, ‘normalmente i miei atleti fanno meglio che in palestra. Questa volta non è successo’. Bob è stato molto diretto. Non mi ha consolato. Mi ha detto che non avevo fatto ciò che avrei dovuto fare. ‘Non hai cmobattuto come sei capace. Non capisco come sul palcoscenico più importante della tua vita non hai fatto il tuo dovere’. È stato perfetto per me, perché mi ha acceso un fuoco dentro e non ripeterò mai più ciò che ho fatto in quel incontro.”
Jones si è dichiarato colpevole delle accuse mosse contro di lui e a settembre il tribunale di Albuquerque gli ha così concesso 18 mesi di libertà condizionale, condannandolo comunque a svolgere lavoro comunitario dedicato ai bambini. Da allora, l'UFC ha deciso di reintegrarlo e ora il numero uno dei lottatori pound-for-pound sembra aver finalmente sulla strada giusta. Se ne felicita lo stesso DC, ma niente complimenti: quel che Jone fa oggi è quel che le persone comuni fanno tutti i giorni.
“Quel che Jon sta facendo adesso è tutto molto bello. Mi fa piacere che stia con la sua famiglia; mi fa piacere che, pare, abbia smesso di bere; ma alla fin fine sono tutte cose normali: è quel che tutti noi dovremmo fare. Non fatemi i complimenti perché sto vicino alla mia famiglia e lavoro duramente e non mi drogo. Elogiatemi per fare ciò che non vi aspettate da una persona. Fare lavoro comunitario non è altro che lavoro comunitario. Perché non andare a parlare coi bambini per conto tuo? Non quando sei obbligato a farlo. I cambiamenti positivi che ha fatto gli fanno bene, ma in realtà è tutta roba normale.”