lunedì 4 gennaio 2016

Robbie Lawler: "Tutto ciò che voglio è staccare la testa ai miei avversari"

Il campione dei pesi welter, Robbie Lawler racconta la battaglia vissuta contro Carlos Condit: "Quanto caz*o è duro!"








Dopo il durissimo incontro di sabato notte a Las Vegas, dove Robbie Lawler ha difeso per la seconda volta consecutiva il titolo contro Carlos Condit nel main event di UFC 195, il campione dei pesi welter si è concesso ai giornalisti e raccontato come ha vissuto il match.
Dalla fame di vittorie alle innumerevoli guerre degli ultimi due anni, tra lodi nei confronti di Carlos Condit e il desiderio di mettere chiunque abbia il coraggio di sfidarlo dentro l'Ottagono.

Ecco a voi una summa del Robbie Lawler pensiero.

4 incontri, 4 guerre da 5 round: Matt Brown, Johny Hendricks, Rory MacDonald e ora Condit.

"Io voglio sempre schiacciare sull'acceleratore. Condit è un duro. Ogni avversario che ho affrontato negli ultimi 2 anni è stato duro. Voglio dire, tutto quello che voglio è staccare la testa ai miei avversari e ottenere una rapida vittoria, ma per qualche motivo non vogliono rimanere a terra."

Il 5º round di sabato notte.

"[Condit] È stato intelligente. Volevo combattere con tutto me stesso e sono quindi dovuto avanzare, perché volevo chiudere l'incontro. I miei coach me lo dicono sempre di non lasciare che siano i giudici a decidere. Quindi ho iniziato ad avanzare e a cercare di metterlo ko. Avrei dovuto farlo un po' prima, ma è astuto."

Se pensava di essere sotto nei punti.

"No, non stavo pensando a quello. Voglio semplicemente mettere sempre ko i miei avversari, schiacciare sull'acceleratore e cercare di chiudere. Carlos è durissimo. Penso di averlo centrato con dei grandi colpi e lui ha continuato ad avanzare, a tirare ginocchiate... voglio dire, è un osso duro e questa è una dimostrazione di che tipo di fighter è. Ha mostrato quanto vale ed è tutto quello che la gente mi diceva fosse."

Chi il prossimo: Tyrone Woodley o una rivincita con Condit?

"Non partecipo a questi giochi. Parlerò con Dana [White] e vedremo. Potete giocarci voi giornalisti a questi giochi."

Nel primo round Condit lo manda al tappeto con un destro d'incontro.

"Carlos è un duro. Sa fare tutto: sa dare ginocchiate, sa calciare e ha messo a segno colpi solidi. Mi ha colto un po' sbilanciato, ma è stato comunque un colpo solido. Sono andato giù, però stavo bene. Mi sono rialzato subito e ho cercato di non farmi colpire ulteriormente. Sa fare tutto: è in grado di finalizzarti in piedi come al tappeto, quindi ho dovuto fare attenzione."

Condit: un avversario molto difficile.

"Si è mosso benissimo. È intelligente, sveglio e incassa bene. Avevano un'ottima strategia, era in forma, è un campione ed è uno che combatte da molto tempo. Carlos è tutto quel che dicevano fosse e ho dovuto scavare a fondo: giù il cappello."

Finisce l'incontro e entrambi si appoggiano alla gabbia, l'uno di fianco all'altro, esausti: cosa passa per la mente di Lawler?

"Pensavo: quanto caz*o è duro! Avevo dato tutto e anche lui: eravamo distrutti. Entrambi duri come il marmo, là fuori alla ricerca del ko, dello spettacolo. Non siamo nient'altro che due avversari estremamente competitivi, con un cuore grande così, molto abili e che vogliono vincere. È stata una battaglia."