Secondo un comunicato emesso dall'UFC, Romero è risultato positivo ad un controllo effettuato fuori dal periodo di competizione.
Yoel Romero (11-1), è risultato positivo a un controllo antidoping effettuato dall'USADA fuori dal periodo di competizione.
Ad annunciarlo è stata l'UFC, la quale a sua volta ha ricevuto la notizia dall'Agenzia Antidoping degli Stati Uniti, responsabile dei controlli antidoping nel territorio americano.
"L'UFC è stata oggi informata che l'Agenzia Antidoping degli Stati Uniti (USADA) ha avvisato Yoel Romero di una potenziale infrazione al regolamento antidoping evidenziata da un campione raccolto fuori dal periodo di competizione," si legge nel comunicato emesso dall'UFC. "L'USADA, amministratrice indipendente della politica antidoping dell'UFC, si occuperà della gestione e del giudizio dei risultati ottenuti che coinvolgono Romero. Ulteriori informazioni verranno rilasciate al momento opportuno durante lo svolgimento di questo caso."
Al momento ancora non si conoscono né la sostanza - o sostanze - incriminata, né che tipo di sanzione verrà attribuita all'ex medaglia d'argento olimpica di lotta libera. Ciò non toglie comunque che questo risultato cambia completamente lo scenario legato al titolo dei pesi medi. Con l'uscita di scena di Romero, numero 2 della classifica, le possibili combinazioni che portano alla cintura di Luke Rockhold si limitano ora infatti a 3 nomi: Chris Weidman e 'Jacaré' Souza, entrambi reduci da sconfitte, e Vitor Belfort.
A 38 anni tra l'altro (39 in aprile), non è da escludere che un'eventuale sospensione per doping (si attendono i risultati delle controanalisi) possa porre fine alla carriera del cubano.
"Stiamo raccogliendo informazioni e non abbiamo commenti da fare in questo momento," ha dichiarato Malki Kawa, procuratore di Romero, a MMAFighting.com.
Nota a piè di pagina:
Romero è il secondo atleta dell'American Top Team, dopo Gleison Tibau, a risultare positivo al test antidoping negli ultimi 2 mesi.