Il campione dei pesi medi dell'UFC mette Jon Jones nel mirino: "Voglio affrontare le più grandi sfide e vincerle"
La carriera di Chris Weidman (13-0) e quella di Jon Jones (21-1) sembrano destinate ad incrociarsi.
Poco più di un mese fa, in occasione dell'UFC Fan Expo a Las Vegas, Dana White aveva rivelato, tra lo stupore e l'entusiasmo generale, che "Chris Weidman e Jon Jones volevano lottare tra di loro per vedere chi fosse il Re di New York. Ne abbiamo parlato per un po'."
In attesa di difendere per la quarta volta il titolo contro Rockhold a UFC 194, è ora la volta del campione dei pesi medi dar voce al suo sogno nel cassetto.
“Ne sono sicuro, non lascerò
questo sport senza prima aver combattuto contro Jon,” ha detto
Chris Weidman ieri a The MMA HOUR. “A meno che non torni mai
più. Ma se c’è e ci sono anch’io, la gente vorrà che si
faccia. E lo voglio anch’io.”
Non è la prima volta che Weidman mette
Jon Jones nel mirino. Già nel 2012 infatti, quando il peso medio
ancora non era campione, si offrì di salire di categoria e
sostituire l’infortunato Dan Henderson contro Jones a due settimane
da UFC 151.
L’UFC gli preferì Vitor Belfort,
nonostante ciò però, Weidman non ha ancora staccato gli occhi di
dosso a Jones.
“Non ho niente contro Jon. È solo
perché sono competitivo. Voglio lottare con i migliori avversari
possibili. Voglio affrontare le più grandi sfide e vincerle. È
per questo che volevo affrontare Anderson Silva quando nessun altro
ne aveva il coraggio. Voglio le sfide più grandi. Voglio sconfiggere
avversari che la gente pensa non sia in grado di sconfiggere e Jon è
senza dubbio uno di quelli.”
Senza dubbio.
Jon 'Bones' Jones è il più
giovane campione della storia dei pesi mediomassimi dell’UFC e deve
ancora incontrare un avversario in grado di fermarlo dentro
l’Ottagono.
A riuscire a farlo nella sua carriera
sono stati solo 1) Steve Mazzagatti, l’arbitro del suo incontro con Matt
Hamill, che lo privò della sua imbattibilità squalificandolo per
una gomitata dall’alto verso il basso in una sfida che stava
comunque dominando; 2) La legge. La storia è tristemente famosa: il
27 aprile, Jones viene arrestato (e rilasciato su cauzione poche ore
dopo) con l’accusa di aver saltato un semaforo rosso, causato un
incidente stradale con feriti ed essere fuggito. Pochi giorni dopo,
l’UFC annunciò di avergli tolto il titolo, difeso per il numero
record di otto volte, e di averlo cancellato dal vertice del ranking,
tanto quello della sua categoria, tanto quello di miglior lottatore
pound-for-pound.
Da allora, è sceso il silenzio intorno
a lui e, in attesa di giudizio, nessuno è in grado di fare
previsioni su quando tornerà.
Se mai lo farà, avrà un avversario in
più ad attenderlo.
“È un
atleta straordinario ed è riuscito a ottenere grandissimi risultati.
Spero quindi riesca a riprendersi e tornare,” ha concluso
Weidman.
Ora ha un motivo in più
per farlo.