Chael Sonnen ne ha per tutti: sminuisce Ronda Rousey, catechizza Cyborg, elogia Jon Jones e difende Anderson Silva.
Caustico, irriverente e controverso, tanto fuori come dentro l'Ottagono, ma mai banale.
Chael Sonnen, ex contendente al titolo sia dei pesi medi che mediomassimi dell'UFC è oggi conduttore di un podcast di successo e non si tira mai indietro di fronte a qualunque domanda: se si parla di MMA poi, va alla carica.
Invitato al podcast di Steve Austin ha commentato così le recenti dichiarazioni di Joe Rogan secondo cui, una volta tolta a Miesha Tate l'opportunità di lottare per il titolo dei pesi gallo, Amanda Nunes avrebbe dovuto sostituirla, non Holly Holm.
“Se guardi alla
classifica, Miesha Tate è la giusta contendente al titolo, ma l’ha già fatto
due volte,” ha detto Sonnen ad Austin. “La divisione non è equilibrata. È dura da vendere quando hai già proposto due volte un incontro e nessuno dei due è
stato combattuto. Mi fa piacere che ci siano forze nuove. Mi fa piacere che
Holly Holm prenda il posto di Miesha Tate, però capisco il punto di vista di
Joe Rogan in relazione ad Amanda Nunes. Avrebbero potuto scegliere lei, ma a
questo punto che differenza fa? Lo compriamo perché c’è Ronda, è questa la
verità.”
Nonostante le critiche, Rogan ha espresso profonda ammirazione nei confronti della campionessa Ronda Rousey.
Chael Sonnen invece non tanto.
“Per quel che riguarda combattere contro Ronda, le sue
avversarie hanno un gigantesco ostacolo da oltrepassare: non hanno un
passato nelle competizioni come lei. Il talento di Ronda non è unico: quello di Jon Jones lo è. Jon Jones va là fuori e fa mosse da videogame che i
commentatori non riescono neanche a spiegare perché non le hanno mai viste
prima. Ronda combatte in modo elementare, però il suo livello
di competitività è straordinario. Compete da tutta la vita e nel Judo ha partecipato
a due edizioni dei giochi olimpici. Nessuna delle altre l’ha fatto. La divisione è nuova: ha
due, forse tre anni. Non sono passate per il circuito amatoriale, o quello
professionale o niente di impegnativo. Non hanno molte competizioni alle spalle. Questo è
quello che le separa da Ronda. È più una questione mentale che fisica. Lei è
nata e cresciuta competendo, le altre no.”
Nemmeno Cris Cyborg?
Chael Sonnen risponde a questa domanda in un'altra intervista, rilasciata questa volta a news.com.au.
"Quell'incontro è un po' ridicolo. Non credo sia
nemmeno interessante parlarne," ha detto il 'Gangster Americano'. "Forse mi
sfugge qualcosa. Sento gente parlarne come se fossero entusiasmati, ma non
capisco perché. Avessero combattuto anni fa, quando Cyborg era al picco della carriera e lottava veramente ad alto livello sarebbe ancora durato più o meno 30
secondi. Non capisco da dove venga tutto questo entusiasmo: non riesce a
scendere ai pesi gallo, non c'è mai riuscita, questa è la realtà. L'incontro
non si farà mai."
Ronda Rousey e Cris Cyborg coltivano da tempo un'accesa rivalità fatta di accuse reciproche. L'americana insiste nel dire che Cyborg è dopata, mentre l'ultima della brasiliana è che 'Rowdy' è una lottatrice scorretta e sporca.
Sonnen questa volta interviene in sua difesa.
"Non sono per niente d'accordo. Prima di tutto, Ronda
conosce il regolamento. È una delle poche persone che sa davvero quel che ti è
permesso fare e quel che non ti è permesso fare, perché i test sono a livello
olimpico e lei è stata un'atleta olimpica."
"La maggior parte della gente che viene beccata con
quella roba...voglio dire, c'è gente che prova a barare, ma la maggior parte di
quelli che vengono scoperti ti diranno, 'Aspetta un attimo, non posso farlo?': non
conoscono semplicemente le regole."
"Le accuse di Ronda sono giuste. Cyborg è risultata
positiva all'antidoping, è inutile girarci intorno. Mi sono trovato nella
stessa situazione. Sono risultato positivo a quegli stessi test. Devi capire
che se sei positivo ad uno di quei test ti esponi per sempre. La gente potrà accusarti per sempre. Non penso che si
stia ancora dopando. Credo che le regole siano cambiate e lei con esse, ma
continua con quell'immagine, è così che vanno le cose.
Che l'abbia fatto anni fa o meno, Cyborg, benvenuta
nella tua nuova vita: è così che funziona."
La prima volta che è risultato positivo all'antidoping fu nel 2012, dopo il primo memorabile incontro per il titolo dei pesi medi dell'UFC tra lui e Anderson Silva (UFC 117).
Era a un passo dal raggiungere le stelle dopo aver dominato per quattro round il brasiliano, ma si ritrovò nelle stalle: a metà del quinto e decisivo round, Silva lo sottomise con un triangolo e, ancor peggio, come già detto, risultò positivo al test antidoping successivo all'incontro.
La seconda e terza positività furono rilevate l'anno scorso, in concomitanza con l'incontro con Wanderlei Silva (lui stesso sospeso per essere, letteralmente, fuggito ad un controllo antidoping a sorpresa) e alcuni giorni dopo Sonnen annunciò il ritiro dalle MMA.
UFC 117: Silva vs Sonnen |
La seconda e terza positività furono rilevate l'anno scorso, in concomitanza con l'incontro con Wanderlei Silva (lui stesso sospeso per essere, letteralmente, fuggito ad un controllo antidoping a sorpresa) e alcuni giorni dopo Sonnen annunciò il ritiro dalle MMA.
A gennaio fu il suo acerrimo rivale Anderson Silva a risultare positivo a varie sostanze dopanti. La notizia colse moltissima gente di sorpresa. Non Sonnen tuttavia.
"Sapevo esattamente quel che faceva e lui sapeva quel
che facevo io. Bisogna capire: esiste un'idea sbagliata che il doping è un
problema nell'UFC. La realtà è che c'è un problema d'età. Nella mia generazione
le cose erano differenti quando abbiamo iniziato. Le regole erano differenti.
Le regole sono cambiate col tempo e noi no. Siamo cresciuti in un certo modo ed
è come se avessimo detto, 'Abbiamo sempre fatto in questo modo ed in questo
modo continueremo a fare'."
"Quando le regole sono cambiate un sacco di gente è
stata beccata con le mani nella marmellata e non è nessuna scusa, è
semplicemente quel che è successo. Silva si è messo in un bel casino adesso
perché sono successe un paio di cose che sono semplicemente ridicole. È
risultato positivo a tre sostanze, nessuna delle quali ho mai sentito nominare e dubito
che qualunque vostro lettore le abbia mai sentite prima che risultasse positivo: è molto dubbio."
"Se ci dai un'occhiata, due delle sostanze le trovi
sugli scaffali di tutti i supermercati del mondo. Sono tranquillanti che aiutano a
dormire. Te lo assicuro: la settimana dell’incontro sei teso come un arco, sei
disidratato, non riesci a dormire e se lui s'è preso qualcosa per aiutarlo a
dormire, se io sono il suo avversario...prendine di più, prendine cinque volte
tanto, a me va bene. Uscirsene con sta storia che quella roba è proibita senza
preavviso…non c’è una lista, non c’è qualcuno da chiamare per controllare, non
c’è modo di sapere finché non è rilevato e c’è un’infrazione: è molto
dubbio."
"Ha sbagliato? Certo. E perché continua a negarlo non ne ho
idea. È un test a prova di proiettile, se dice che è nel tuo corpo, è nel tuo
corpo. Fine della storia. I farmaci cambiano continuamente, quello che la gente
prende cambia ogni giorno. Cerchiamo di essere chiari, Anderson non è mio
amico. Siamo nemici e lo saremo sempre, ma anche da nemico non ho niente in
contrario, è liberissimo di farlo. Si è
spezzato una gamba in due; aveva non solo ogni diritto morale, aveva l’obbligo di
curarsi la gamba e se si è dovuto rivolgere al mercato bianco o nero per farlo,
io non ho niente in contrario.”
“Questo non significa tuttavia che possa combattere. Se ha
ancora quella roba in corpo, non può combattere. Non puoi mischiare medicina e
competizioni. Però, se si considera unicamente la questione dei farmaci, aveva
tutto il diritto di farlo e se ha assunto qualcosa che ha curato una gamba
spezzata in due dovrebbe dirci cos’è. Dovrebbe aiutare la scienza e la medicina
e dirci come ha fatto: è un miracolo. Non capisco perché è tanto in imbarazzo e
si vergogna. Ce l’aveva in corpo, su questo non c’è dubbio. Ha combattuto. Non
puoi farlo ed è qui che le due scuse devono finire. Per quel che riguarda
prendere qualcosa per curarti la gamba: buon per te Anderson.”