La NAC sospende per 5 anni Nick Diaz dopo la positività alla marijuana rilevata a gennaio.
Un anno ad Anderson Silva per steroidi e cinque a Nick Diaz per marijuana.
Il main event di UFC 183 passerà forse alla storia per aver messo fine alla carriera di due icone delle MMA.
Il Comitato Atletico del Nevada (NAC) ha infatti sospeso ieri Nick Diaz per 5 anni - retroattivi al 31 gennaio, data dell'ultimo test antidoping somministratogli - e gli ha inflitto una multa di 150.000 dollari, pari al 33% della borsa dell'incontro (500.000 $) contro Anderson Silva a UFC 183.
Il voto del comitato è stato unanime e giustificato dalla recidività di Diaz, che già in altre due occasioni, nel 2007 e nel 2012, era risultato positivo a test antidoping per consumo di marijuana effettuati dalla NAC.
"Abbiamo avuto un atleta che si è presentato davanti a noi nel 2007 e promise, 'Non lo farò mai più'," a detto il commissario Pat Lundvall. "Invece l'abbiamo visto ancora nel 2012 e sappiamo che era fuggito ad un test antidoping nel 2009; siamo ora nel 2015 e sembra che nessuno di quei precedenti abbia avuto alcun effetto sull'atleta, né sembra che l'atleta sia determinato a rispettare a sufficienza tanto questo comitato come l'opportunità e il privilegio di combattere in questo stato."
La pena è pesantissima: cinque anni per un lottatore di MMA - in particolare a 32 anni, come nel caso di Nick Diaz - amputano gravemente l'intera carriera sportiva, ossia il suo lavoro.
Certo, se l'accusa è stata dura, la difesa non ha probabilmente aiutato Diaz.
La storia delle udienze della NAC ha ampiamente mostrato che il pentimento e l'ammissione di colpa sono di gran lunga la difesa migliore per ottenere dal comitato una pena lieve.
Quel che è successo ieri è stato esattamente l'opposto.
Lucas Middlebrook, avvocato di Nick Diaz, ha optato per una difesa decisamente aggressiva, se non quasi offensiva nei confronti della commissione e dell'accusa (verrebbe da dire 'In perfetto stile Diaz') e lo stesso Nick si è rifiutato di rispondere a qualunque domanda riservandosi il diritto al silenzio garantito dal 5º emendamento della costituzione degli Stati Uniti.
La strategia chiaramente non ha funzionato e da freccia si è trasformata in boomerang.
"Se si trattasse semplicemente di un caso di marijuana, [la pena] sarebbe stata più leggera da parte mia," ha sentenziato il presidente della giuria Francisco Aguilar. "Questo non è solo un caso di marijuana: credo che questo sia un caso di mancanza completa di rispetto per questo sport. È una questione di marijuana, mancanza di trasparenza, mancanza di cooperazione per migliorare questo sport, è una mancanza di rispetto delle regole e questo si ripercuote negativamente anche su tutti gli altri atleti."
Dopo l'udienza, Middlebrook ha riferito ai giornalisti che Nick Diaz farà ricorso contro la "sentenza vendicativa" inflittagli dalla NAC.