giovedì 10 dicembre 2015

Ronda Rousey: "O vinco e continuo, o perdo e mollo tutto.”

Ronda Rousey racconta il momento più duro della sua carriera: "Può succedere quando ci provi.”









“Ho spento il telefono. Non c’ho neanche guardato. Non ho fatto altro che parlare a lungo con Mochi [il suo dogo argentino].”

È così che sta trascorrendo i suoi giorni Ronda Rousey dopo la prima sconfitta patita in carriera il 21 novembre a Melbourne contro Holly Holm.
È un momento difficile per l’ex campionessa dei pesi gallo, diviso tra vergogna e rabbia.

“Lo dico sempre che devi essere pronta ad avere il cuore spezzato,” ha raccontato a ESPN. “È quel che può succedere quando ci provi.”

Rousey prova a ripercorrere i ricordi dell’incontro, confusi e frammentati, a immagine e somiglianza della sua stessa prestazione.

“Mi ha colpito nel primo round… mi sono aperta il labbro e mi ha fatto ballare un paio di denti. Ero scossa fin dall’inizio.”

Tornata all’angolo, le cose non sono migliorate.

“Non riuscivo a pensare con chiarezza. Avevo quel taglio enorme al labbro e ho sputato per terra [il sangue] così, davanti a me. Poi mi hanno portato il secchio e mi sono chiesta, ‘perché non ho sputato nel secchio?’ Non ho mai sputato per terra.
Ero come in un sogno, una versione inebetita di me stessa cercando di prendere delle decisioni… cercavo di riprendermi, di svegliarmi. Continuavo a dirmi, ‘stai bene, continua a combattere. Stai bene, continua a combattere.’”

Invece no, non stava bene ed è finita peggio.
Un minuto dopo la Holm l’ha lasciata esanime al tappeto con un calcio al collo. La sconfitta, il ricovero in ospedale, il volto coperto all’arrivo all’aeroporto di Los Angeles con i reporter di TMZ ad aspettarla. Il giorno seguente si è messa in un furgone con il suo fidanzato, Travis Browne, e i due si sono messi sulla strada, a cammino del lontano Texas. Il fondo era lì ad attenderla.

“Non ho fatto altro che dormire un sacco e mangiare fast food. All’inizio stavo così male che non riuscivo a mangiare niente. Dopodiché non facevo altro che dormire e cacare nei boschi. Ho fatto fuori un rotolo intero di carta igienica in un giorno. Fisicamente, il mio corpo stava rifiutando il fallimento. Era come se fosse stufo di se stesso. Si espelleva da solo. Mi è venuta via tutta la pelle dalla faccia. È come se il mio corpo l’ha espulsa.”

Nel frattempo il mondo là fuori aveva già iniziato a farle il processo. A lei che con tanta arroganza aveva osato volare troppo vicina al sole. Miesha Tate naturalmente, ma anche personaggi come Justin Bieber a Lady Gaga, passando per 50 Cents e il candidato a presidente degli Stati Uniti Donald Trump, moltissimi si sono messi in fila per scagliarle addosso astio e scherno.
Ronda non ha avuto bisogno di accendere il telefono per indovinare cosa i suoi detrattori stessero dicendo di lei.

"Che sono un fottuto fallimento e mi merito quel che è successo,” sibila.

Altra classe l’ha invece dimostrata la sua avversaria. Holly Holm in più di un’occasione ha difeso l’ex campionessa dalle critiche e dimostrato verso di lei un profondo rispetto. Paradossalmente tuttavia, il risultato è stato quasi l’opposto per via dell’evidente contrasto tra la magnanimità della Holm è la sgarbatezza della Rousey, nemmeno disposta a toccare i guanti con l’avversaria prima dell’inizio dell’incontro.

“È stata una reazione,” spiega. “Pensavo, ‘l’ultima volta che ti ho vista mi hai messo un pugno sul mento e hai cercato di fare la furba, poi cambi idea e vuoi toccare i guanti? Devi scegliere: o in un modo o in un altro. Quindi se decidi di comportarti in questo modo con me, così sia.’”

Ronda Rousey e Holly Holm sembrano destinate ad incontrarsi di nuovo già nel 2016 (si parla di luglio, a UFC 200), ma c'è anche chi ritenga che l'ex campionessa dovrebbe prendersi almeno un anno di riposo dalle competizioni, o che addirittura potrebbe non tornare più a combattere.
Lei però scarta senza preamboli questa ipotesi: tornerà, senza dubbio.

“Ma certo. Cos’altro dovrei fare?" E, a scanso di equivoci, non cambierà allenatore come molti le suggeriscono di fare (inclusa sua madre): continuerà ad allenarsi al Glendale Fighting Club.

"Certo che resto [con Tarverdyan]: è l’opinione di mia mamma, non la mia.”

Eppure, potremmo essere di fronte all'ultimo capitolo di una carriera che fa già parte della storia dell'UFC e di tutte le MMA. Il prossimo incontro con Holly Holm, rivela, deciderà tutto.

“Credo che dipenderà tutto da quel che accadrà nella rivincita. Tutto dipenderà da quello: o vinco e continuo, o perdo e mollo tutto.”