Un inconsueto Conor McGregor, calmo e compassato ha spiegato come andrà l'incontro con José Aldo: "sarò un fantasma là dentro."
Si è svolta ieri sera a Las Vegas la conferenza stampa dedicata a UFC 194 e non solo. Presenti davanti ai giornalisti c'erano José Aldo, Conor McGregor, Chris Weidman, Luke Rockhold, Frankie Edgar e Chad Mendes, ma come spesso accade in queste occasioni, è stato l'esuberante irlandese a rubare la scena a tutti.
'The Notorious' ha spaziato su moltissimi argomenti. Eccoli.
Sull'incontro.
"Vedo l'incontro concludersi in modo imprevedibile. Lo presserò, lo schiverò, lo colpirò con tutto: il ginocchio, il tallone, il pugno, il gomito. Sarò un fantasma là dentro. Penserà che sono lì e non ci sarò. Quando penserà che non sono lì, ci sarò. Quest'incontro sarà un capolavoro e questo proverà quel che dico, che sono il numero uno."
Sull'approccio mentale in vista della sfida per il titolo.
"Sono in uno stato zen. La mente è calma, composta. Sono pronto e sono felice di essere qui. Devo aver fatto più di 15 conferenze stampa, ma sto per combattere contro quest'uomo, quindi sono contento sia giunto il momento. La mia preparazione è stata perfetta. Allenarmi a casa mia mi è stato utile; prepararmi nella mia patria mi è stato utile. Ed ora sono qui, prontissimo. Sono in uno stato zen e pronto per la prestazione della mia vita."
José Aldo: l'avversario più duro?
"È tanto dura quanto la fai dura e per me è stato piuttosto facile finora. Questo sarà uno spettacolo, una lezione da maestro. Sarà il cambio di un dio: introdurrò una nuova era nei combattimenti, nell'approccio, in tutto. Sono una persona che sente di dover provare qualcosa e un uomo che sente di dover provare qualcosa è un individuo molto pericoloso. Ma allo stesso tempo sono calmo. Calmo, pericoloso e mostrerò al mondo l'avvento di una nuova era."
Sul favoritismo dei bookmakers.
"Sento certamente di essere il favorito. Mi comporto come fossi il favorito. Da quando sono arrivato qui, mi sono comportato come un campione, perché quando sono arrivato qui ero un gioiello a livello mondiale. Andrò là e farò quello che devo fare. Le quote delle scommesse sono uguali a come mi sento io."
Sui punti deboli di José Aldo.
"Ho l'impressione che José, come molti altri in questo sport, è impantanato nella routine, impantanato nello stesso schema. Iniziano nello stesso modo e ne escono allo stesso modo. Colpiscono il sacco allo stesso modo, fanno grappling allo stesso modo. È routine e ripetizione. E penso davvero che routine e ripetizione chiudano la tua mente e ti limitino. Fa sempre le stesse cose, è prevedibile. Questo è quello che penso sia il suo punto debole, così come tutti gli altri lottatori: sono prevedibili."
Sulle provocazioni e i giochi psicologici.
"Non mi sono sforzato molto di entrargli nella testa. Mi sono limitato a essere me stesso, a essere coerente con me stesso durante le diverse fasi di questo processo. Ho reagito esattamente come avrei fatto in quel esatto momento. A mio parere non puoi lasciare un'influenza esterna entrarti nella testa, dipende da te. Ha permesso che gli succedesse, non sono stato io a inculcarglielo, è stato semplicemente lui a lasciare che accadesse."
Su Aldo, il miglior lottatore pound-for-pound dell'UFC.
"Molta gente ha realizzato grandi cose in questo sport. Questo sport è diventato la mia vita; quest'organizzazione è diventata la mia vita. Sono un appassionato di questo sport da tantissimo tempo, ma non c'è mai stato un momento, neanche la prima volta in cui ho messo gli occhi sull'UFC, quando l'ho visto per la prima volta, quel che ho pensato allora, avrò forse avuto 15 anni, è stato: 'posso batterli'. Rispetto qualunque cosa che tutti loro hanno realizzato in questo sport, ma ho sempre pensato che ero migliore di loro.
Sono contento che lo considerino il miglior pound-for-pound nella rosa. Continuo a dire che sono io il miglior pound-for-pound del pianeta, quindi il posto di miglior pound-for-pound è ora sul piatto: questa è una sfida per il posto di numero uno. Come dicevo, sono una persona che sente di dover provare qualcosa e andrò là fuori e lo proverò."
Sulle provocazioni dentro l'Ottagono.
"Sì, sicuramente entrerò e sarò libero, sciolto. Lascerò che le circostanze si svolgano e mi lascerò agire in modo naturale. Per me è questo che è: la dentro è libertà di espressione. Come dicevo prima, quando vado a cammino dell'Ottagono mi tolgo catene di dosso e quando i miei piedi toccano il tappeto è libertà assoluta: non c'è nessuno che può dirmi cosa devo fare, come devo farlo, lo faccio e basta, a modo mio. Entrerò e sarò libero."
Sul perché si senta di dover provare qualcosa
"Mi piace ascoltare le ragioni per cui sono qua. Le scuse precedenti. Molte, molte volte la gente ha cercato di screditare me e quel che ho conquistato durante la mia carriera in quest'organizzazione. Ora ho l'avversario giusto, il numero uno pound-for-pound, imbattuto da 10 anni, l'unico campione dei pesi piuma: cosa diranno adesso? Cosa diranno quando José sarà caduto? Perciò non vedo l'ora di dimostrare quel che sto dicendo da anni."
Tyson Fury (campione del mondo dei pesi massimi di pugilato) dice che McGregor non fa altro che copiarlo.
"Succede molte volte che ti comparino con altri e io sono stato comparato con molta gente: mi hanno paragonato a Chael [Sonnen], mi hanno paragonato a Anderson [Silva], mi hanno paragonato a [Nick] Diaz, mi hanno paragonato a Muhammed Ali. Ora cercano di paragonarmi a Tyson Fury. Continuo a dire che sono me stesso, che sto percorrendo la mia strada. Tyson è un personaggio divertente, ma io sono me stesso, nient'altro che me stesso."