Non soddisfatto della sua prestazione contro Weidman, Luke Rockhold vuole chiudere il discorso “una volta per tutte.”
Durante la conferenza stampa del dopo incontri di UFC 194, Luke Rockhold, fresco campione dei pesi medi aveva espresso la volontà di affrontare Vitor Belfort in seguito.
“Cosa mi piacerebbe? Vitor Belfort, su un piatto d’argento,” disse.
Il suo desiderio è comprensibile.
Quella col brasiliano rappresenta l’unica sconfitta subita da Rockhold nell’UFC, l’ultima negli ultimi 8 anni e, al di là dei numeri, all’epoca le straordinarie prestazioni offerte dal trentottenne Belfort sollevarono parecchi sospetti. È vero: ‘Il Fenomeno’, autorizzato dall’UFC, prendeva testosterone. Ciò nonostante, la TRT veniva rilasciata per ristabilire livelli di testosterone normali e il suo fisico di normale aveva sinceramente poco. Questo è costato a Rockhold un calcio rotante alla testa che ancora oggi non ha dimenticato e spera di vendicare presto.
Belfort tuttavia non è l’unico pretendente alla cintura dei pesi medi dell’UFC.
Nella lista c’è anche Yoel Romero, attuale numero 2 della classifica degli 84 kg e reduce dalla vittoria contro ‘Jacaré’ Souza a UFC 194 e soprattutto Chris Weidman.
L’ex detentore del titolo, sconfitto per la prima volta in carriera proprio dall’attuale campione dopo un incontro durissimo, sta bussando insistentemente alla porta dell’UFC per ottenere la sua rivincita. Rockhold è pronto a riceverlo a braccia aperte.
"Al 100%: mi va bene,” ha detto Rockhold intervistato su FOX Sports. “Non ho bisogno di motivazioni extra. Che qualcuno venga dall’altra parte del mondo, dall’altra parte del paese, dovunque essi siano, vengono per portarmi via quel che ho conquistato, il mio posto, una cosa per cui ho lavorato tutta la mia vita, per me è motivazione a sufficienza.
Ho molto da dimostrare: voglio sviluppare tutto il mio potenziale e non ci sono neanche vicino. Voglio combattere in modo impaccabile. Non sono contento della mia prestazione contro Chris, quindi se lo rifaremo, andrò là fuori a cercare di mettere in pratica quel che so fare ed essere perfetto la prossima volta.”
Non è dato a sapere in che condizioni si sia presentato Weidman la notte del 12 dicembre. Quel che si sa è che Rockhold non era al 100%. Come da lui stesso raccontato, due settimane prima dell’incontro gli venne un’infezione al piede sinistro che lo costrinse a prendere antibiotici per 15 giorni seguenti e allenarsi a regime ridotto, il tutto mentre tagliava peso. Il prezzo del sacrificio si fece sentire presto, quando a fine primo round Rockhold era già a corto di fiato.
Proprio per questo si aspetta ora, in condizioni normali, di dare a ‘The All-American’ una dimostrazione definitiva di superiorità.
“Voglio dare una prova di forza tale che gli passerà la voglia di tornare a combattere contro di me: è questo quel che cerco di fare ogni volta.
Questi vogliono lottare con me e non voglio dar loro speranze. Non voglio dar loro una chance. Non voglio che pensino per un secondo che possono vedersela con me, e il fatto che Chris la pensi così è una motivazione in più per me di mettere il sigillo nel prossimo incontro e ricacciarlo giù una volta per tutte.”