sabato 29 agosto 2015

L’allenatore di Cain Velasquez senza pace: “È stata tutta colpa mia”

Javier Mendez medita vendetta ai danni di Werdum: “Non commetterò lo stesso errore un’altra volta”








Javier Mendez, Città del Messico, pochi giorni prima di UFC 188: Werdum vs Velasquez  "Ho detto a Cain che avevamo bisogno di venire prima per abituarci all’altitudine. Mi ha detto di no. Si è già allenato prima qui e sa che va bene così. Ho continuato ad insistere finché ha ceduto: ‘Ok, ci vado due settimane prima’. Ha funzionato benissimo. È in ottima, ottima forma."

Sabato 13 giugno. 2:10 del terzo round  Uno stravolto e irriconoscibile Cain Velasquez viene sottomesso dal nuovo campione dei pesi massimi dell’UFC: Fabrício ‘Vai Cavalo’ Werdum.

Sono passati più di due mesi da quel giorno, eppure l’allenatore di Velasquez non riesce a scacciare dalla mente il ricordo di quelle parole, dell’ingenua illusione di avere tutto sotto controllo, tutto pronto per i 2.250 metri di Città del Messico.

"Ho fatto una cavolata," ha detto Mendez a Talking Brawls. "Ho fatto una cavolata l'ultima volta. In fin dei conti è mia la responsabilità di preparare i miei lottatori nel modo migliore possibile e quella notte non l'ho fatto. Ho fallito. Ho fallito nel mio lavoro.
Nonostante Cain dica sia sua la colpa, non lo è. La colpa è mia. Era mia responsabilità occuparmi dell'altitudine e tutto il resto. Ho fatto una cavolata e non commetterò lo stesso errore un'altra volta.
Fabrício è un lottatore molto, molto bravo e non puoi fare certi errori. Si è chiaramente visto. Loro non hanno commesso errori e noi un sacco."

Secondo Mendez, non bisogna andare molto lontano per trovare la causa di questa inattesa, cocente sconfitta: l’altitudine.

"Per me, 100%, è la ragione principale. Era il miglior Cain che abbia mai avuto. Era sano al 100%. Era in formissima. Faceva sparring con chiunque senza problemi. Nessun infortunio, niente. Invece va là e sembra il peggior Cain di sempre. Non riesco a spiegarmelo.
Quando è iniziato l'incontro, un minuto dopo, quando trascina Werdum al tappeto, si rialza e noto che respira piuttosto pesantemente e mi dico, 'Oh ca**o'. In quel momento ho capito che c'era qualcosa che non andava. Mi sono detto, 'Mio dio', non gli era mai successo prima d’ora. Ero molto preoccupato durante l’incontro, era costantemente in difficoltà. Niente di quel che facevamo stava funzionando. Le gambe non lo reggevano più. Era come se Fabrício fosse superman, ‘Colpiscimi con tutto quello che hai, non mi fai male’.
Mi è sembrato che fosse esattamente così. Non c’era nulla che avremmo potuto fare per vincere quella notte. Era solo una questione di tempo prima che Fabrício portasse a casa la cintura quella notte. Complimenti a lui. L’hanno preparata bene. Non si tratta nient’altro che di questo nel mondo dei combattimenti: devi farti trovare preparato. Lui ha fatto il suo dovere. I suoi allenatori hanno fatto il loro dovere. Io no.”

Nonostante la sconfitta a senso unico, l’UFC ha concesso a Velasquez un’immediata rivincita. Ancora non è stato deciso né dove né quando, ma sarà probabilmente a gennaio 2016.
Mendes ad ogni modo non sembra minimamente preoccupato: sa cosa non ha funzionato e sa anche che lo stesso non accadrà una seconda volta. 

"Dobbiamo solo farci trovare in forma. Dobbiamo prepararci come abbiamo fatto l’ultima volta. Combattiamo in un altro posto stavolta. L’incontro mostrerà il resto. Vedremo chi avrà fatto i compiti a casa quella notte. A mio parere, non dobbiamo fare niente di più di ciò che abbiamo fatto l’ultima volta. L’unica differenza è stato l’allenamento ad alta quota. Lì abbiamo fatto una grande cavolata, ma non succederà nel secondo incontro perché non credo che lotteremo in Messico o ad alta quota. Andrà tutto bene. Faremo le stesso cose che abbiamo sempre fatto.”