lunedì 25 gennaio 2016

Condit è pronto per Lawler: "Ci metteremmo d'accordo rapidamente"

Ancora incerto sul suo futuro, Carlos Condit ammette che per Lawler tornerebbe subito: "È l'unico incontro che mi intrighi."








Mollo o non mollo.
Questo il dubbio amletico che assilla Carlos Condit. Da una parte uno spirito da guerriero che non sembra volersi calmare, dall'altra un uomo lucido, che pensa al futuro, preoccupato con la sua salute e il benessere della sua famiglia.

"Continuo ad amare ciò che faccio e continuo ad avere i combattimenti nel sangue," ha ammesso 'The Natural Born Killer' a The MMA Hour. "Ma guardando a lungo termine, devo fare quel che è giusto per la mia salute, per la mia famiglia. Le cose sono state difficili negli ultimi due anni: mia moglie ha avuto dei problemi di salute abbastanza seri e, sai, questi incontri sono molto stressanti. Come dicevo, amo molto ciò che faccio e devo fare ciò che è giusto per la mia famiglia: ci sto ancora pensando."

Ciò che potrebbe far pendere definitivamente l'ago della bilancia è Robbie Lawler, l'avversario con cui il 2 gennaio a UFC 195 disputò il più duro e efferato incontro della sua carriera: una battaglia tra le più belle della storia delle MMA che Condit sarebbe prontissimo a ripetere.

"Una rivincita immediata con Lawler è praticamente l'unico incontro che mi intrighi, che mi possa interessare. Gli altri incontri sono un po' più...la rivincita con Robbie sarebbe 'BOOM', ci metteremmo d'accordo rapidamente e potremmo farlo."

L'immagine indimenticabile, il momento simbolo dell'incontro, quello che resterà nella memoria, è avvenuto paradossalmente alla sua conclusione: Condit e Lawler uno di fianco all’altro appoggiati alla rete, mani a penzoloni e testa bassa, esausti, sanguinanti, con John McCarthy che prima li osserva cauto e poi complimentandoli li cinge con le braccia.

"Momenti come quelli sono il motivo per cui faccio questo lavoro. Sono in questo sport per vincere e per la gloria e il denaro e tutto il resto. Non farò finta che non siano uno dei motivi per cui lo faccio. Ma davvero, è una questione di spingersi fino e oltre certi limiti, capire di cosa sono fatto e mettermi alla prova contro altra gente che fa lo stesso. È stata una grande esperienza e mi sono divertito: è per cose come queste che vivo."

L'ex campione interino dell'UFC e di WEC, nonostante riconosca che sia stato molto equilibrato, rimane del parere d'aver fatto abbastanza per meritarsi la vittoria, andata invece ad appannaggio dello spietato, 'Ruthless', Robbie Lawler. Parte del problema, secondo Condit è il sistema di giudizio basato sui 10 punti obbligatori.

"Il sistema dei 10 punti obbligatori nelle MMA non... per lo più non funziona. In alcuni incontri sì, credo, ma nella maggior parte no perché magari uno vince un round a malapena, ma è molto, molto equilibrato. Poi nel round seguente l'altro domina assolutamente e fa un grande round. Il punteggio è lo stesso dell'altro, di quello molto equilibrato. Credo non diano abbastanza 10-8: quello renderebbe le cose un po' più adeguate invece di dare costantemente round da 10-9."

Per Condit il risultato non è un problema, "è quello che è: fa parte del passato," dice. Ora sul piatto della bilancia c'è il futuro, e non vuole decidere in fretta.

"Ho appena trascorso almeno sei mesi ad allenarmi per l'incontro, l'ho disputato, è stata una guerra e non ho fretta di fare nulla in questo momento."