La Rebook si dichiara estranea al licenziamento di Jacob "Stitch" Duran e mette così l'UFC alla berlina.
La prima reazione ufficiale al licenziamento in tronco di Jacob "Stitch" Duran viene dalla Reebok, attraverso la sua pagina di Twitter.
UFC fans: We have no input on decisions of UFC employment or fighter compensation. Our focus is providing the best gear for fighters & fans.
— Reebok (@Reebok) July 22, 2015
Tifosi dell'UFC: non abbiamo alcuna influenza sulle decisioni dell'UFC in merito alle assunzioni o ai compensi dei lottatori. Il nostro obiettivo è offrire le migliori attrezzature a lottatori e fans.
In un'intervista a Bloodyelbow, Duran si era lamentato del danno economico subito con l'entrata in vigore dell'accordo tra la Reebok e l'UFC. Il giorno dopo è stato licenziato dall'UFC.
Il caso ha sollevato un'ondata di proteste indignate sia da parte dei lottatori sia da parti degli appassionati di MMA di tutto il mondo che si sono scagliati tanto contro l'UFC, tanto contro la Reebok.
La Reebok scarica in questo modo ogni responsabilità - presente e futura - sull'UFC e rivela anche un dettaglio che mai era apparso così chiaro: la struttura di compensi percepiti dagli atleti è stato stabilito dall'UFC, non dalla Reebok.
Per il momento l'UFC preferisce non rilasciare dichiarazioni sul caso, ma è facile immaginare che il clima sia caldo al numero 960 della Sahara Avenue a Las Vegas.