giovedì 18 febbraio 2016

Holly Holm non biasima Ronda: "È una sensazione orribile."

La campionessa dei pesi gallo si astiene dal giudicare Ronda Rousey: "Credo che la cosa migliore da fare sia non dire nulla."







Ancora una volta, Ronda Rousey è al centro delle critiche.
La prima volta, a scagliarlesi addosso furono tutti i suoi detrattori nel momento in cui cadde - finalmente per loro - esanime al tappeto il novembre scorso, a UFC 193. Adesso, è la volta dei molti che nelle ultime ore si son sentiti in dovere di metterla sul patibolo per aver ammesso esserle passato per la mente, per un breve momento, di suicidarsi, proprio dopo quella tremenda sconfitta.

Ancora una volta, in sua difesa si è schierata l'artefice di tutte le sue sofferenze.
Quella Holly Holm capace con gran classe di metterla ko in Australia davanti a oltre 56.000 spettatori, e con la stessa gran classe di astenersi dal giudicarne lo stato d'animo.

"Quando ho sentito quel che ha detto, ho pensato, 'come rispondo a una cosa così?'," ha spiegato la Holm intervistata da Sherdog. "Non voglio dire che mi dispiaccia, perché penso che, da un punto di vista delle competizioni, se qualcuno dovesse dire di essere dispiaciuto di avermi battuto penserei 'no: sono un'atleta, non ho bisogno della tua carità'.

Credo che la cosa migliore da fare sia non dire nulla. Non voglio dire d'essere contenta che si senta così, né voglio dire 'oh, mi dispiace un sacco'. È una situazione da cui devi uscirne da sola. A lungo termine ne uscirà più forte di prima."

La campionessa dei pesi gallo parla per esperienza propria. L'esperienza di un'atleta di livello mondiale che vede il mondo crollarle addosso.
Era il 2 dicembre del 2011. Holly Holm (30-1-3), reduce da 24 incontri senza sconfitte, imbattuta dal 2004 e con varie cinture mondiali di boxe intorno alla vita, affrontava la francese Anne Sophie Mathis (26-1) per i titoli vacanti dei pesi welter IBA e WBAN. La Holm aveva già perso in carriera, contro la nostra Rita Turrisi 7 anni prima, a causa di un taglio all'arcata sopracciliare che costrinse il suo angolo a gettare la spugna nel 4º round, ma niente l'aveva preparata per il terribile castigo che le infliggerà la Mathis quella notte (con la complicità di un arbitro irresponsabile). Vedere le (dure) immagini di seguito per credere.
Fu il momento più basso della carriera della seppur tenace 'Figlia del Predicatore'.
Solo 7 mesi dopo, la bella Holm tornò sul ring. Di fronte a sé la sua nemesi: Anne Sophie Mathis. Vinse, per decisione unanime (il video) e da allora mai nessuno più fu in grado di fermarla, dentro il ring come dentro l'Ottagono.

Una storia a lieto fine, certo, ma quelle ore e giorni e settimane successive alla batosta subita in quel nefasto inverno del 2011 ancora oggi riecheggiano nella memoria di Holly Holm come uno dei momenti più difficili della sua vita.

"So che quando ci sono passata io ho avuto bisogno di aiuto, del supporto della gente attorno a me. Ma è stata una questione molto delicata. Un sacco di cose che la gente mi diceva, dipendeva da chi era e quanta esperienza aveva. Magari mi dicevano 'oh, so come ti senti', e io pensavo 'no, non sai cosa sento, perché è una situazione diversa'. Ogni situazione è diversa.
Mi spiace che si senta così, perché quello è il fondo. Ho ricevuto tanto aiuto dalla gente attorno a me per non sentirmi in quel modo. La gente ti dice 'non è la fine del mondo', ma quel che sentivo io era 'in realtà è proprio quello che mi sembra sia: la fine del mondo'.
Quando ci metti tutta l'anima e il cuore in qualcosa e ti sparisce in modo devastante è terribile. È una sensazione orribile."