mercoledì 29 luglio 2015

DENTRO E FUORI DALL'OTTAGONO CON GEORGE ST. PIERRE

In un'ampia intervista, George St. Pierre racconta la sua vita attuale, il passato nell'UFC e commenta i recenti avvenimenti nel mondo delle MMA. 







L'ex campione dei pesi welter dell'UFC e uno dei migliori lottatori nella storia delle MMA, George St. Pierre, ha rilasciato un'ampia intervista a Ground and Pound TV in occasione di un evento organizzato dalla Under Armor, nuovo sponsor della stella canadese.

Diversi i temi toccati: la vita lontano dall'Ottagono, il futuro, l'UFC, il peso di essere un campione, il doping, la Reebok e il caos 'Stitch', i pesi welter e l'incubo Carlos Condit.
Prima di qualunque altra cosa però, ovviamente, l'eterna domanda: tornerà mai George 'Rush' St. Pierre dentro l'Ottagono?

Domanda: Hai in mente qualcosa e, se sì, hai già fissato una data?

George St. Pierre: Ci sono vari motivi per cui mi sono preso una pausa. Quel che posso dire è che non lo so, non ho la certezza in questo momento se tornerò o no, né quando, se mai lo farò. La risposta è la stessa di sempre.

D: Quando ti sei ritirato e hai detto che avevi bisogno di prenderti un po' di tempo, hai detto che era principalmente a causa del problema del doping nell'UFC. Ora, con la nuova politica anti-doping introdotta una paio di settimane fa...il tuo allenatore, Firas Zahabi, ha detto in un'intervista che questo potrebbe essere un catalizzatore per un tuo eventuale ritorno. È vero? Credi sia una cosa positiva per lo sport?

GSP: Sì, chiaro che è una cosa positiva per lo sport. Ne ho sempre parlato, sai, è un argomento di cui un sacco di atleti ha paura di parlare, ma è un grande problema, ancor più nel nostro sport che in altri sport come il ciclismo o le corse, perché nel nostro sport possiamo perdere la vita, possiamo morire, possiamo subire lesioni gravi. Per cui penso che ci sia bisogno di un controllo da parte di enti molto seri. L'hanno fatto poco fa: è appena iniziato a luglio. Voglio vedere cosa ne viene fuori.

D: La parte principale della nuova politica è un duro castigo per coloro che vengono presi: anni di sospensione. Pensi sia questo il modo giusto di farlo? Pensi che questo può davvero aiutare a rendere lo sport più pulito?

GSP: Sì. Dare punizioni più severe e i test anche, la qualità dei test, il protocollo dei test deve essere migliore e con standard più elevati. È quello che avrebbero dovuto fare molto tempo fa, ma ora è una novità, è un grande progresso.

D: La ragione per cui hai lasciato lo sport continua ad essere un mistero, ma Zahabi, il tuo allenatore, ha detto in un’intervista che non è stato solo la storia dei test anti-doping che ti ha allontanato per un po’ di tempo, è stato anche che volevi occuparti di alcuni aspetti della tua vita e tu stesso l’hai menzionato: gli amici che si sposano, hanno figli, insomma, vorresti costruire una famiglia. È vero? E quanto credi ti manchi ancora prima di avere una tua famiglia intorno a te?

GSP: Come qualsiasi essere umano, desidero un giorno incontrare qualcuno con cui trascorrere il resto della mia vita, con cui costruire una grande famiglia e così via: è il sogno di praticamente chiunque.
La ragione principale per cui mi sono fermato è il problema del controllo anti-doping, il problema del doping, ma è stato anche per il fatto che ho praticato questo sport ai massimi livelli per moltissimo tempo. Sono stato campione per circa otto, nove anni ed è una vita davvero stressante, sai.
Ricevi un sacco di critiche, un sacco di pressione e messo tutto insieme è veramente duro. A volte non vuoi ascoltare le critiche, ma sono là. Sono una persona sensibile e per me è veramente duro. Non sei mai bravo abbastanza e così via. Per cui avevo bisogno, per la mia salute mentale, di fare un passo indietro e avere un po' di vita sociale, per così dire. È come in ogni altra cosa.
Ho praticato arti marziali tutta la mia vita, sai, non smetterò mai di allenarmi, qualunque cosa accada, che torni o no.



D: Non ti stai allenando solo in arti marziali: sono regolarmente apparsi video di te a fare ginnastica, basket e sembra che te la stia passando davvero bene. In quale sport sei migliorato di più negli ultimi mesi e inoltre: in quale sport ti diverti di più?

GSP: Guardo praticamente ogni cosa nell'ottica delle arti marziali, al tappeto e nello striking: ho fatto un sacco di progressi. La ragione per cui ho fatto un sacco di progressi è che non mi sono allenato per competere: mi sono allenato per il piacere di farlo.
Sono diventato campione del mondo allenandomi per il piacere di farlo e poi il divertimento è diventato un lavoro; il lavoro è diventato stress ed ho perso il gusto di farlo. Non ho avuto abbastanza piacere nel farlo alla fine. L'ho fatto perché dovevo, non perché volevo.
In realtà, avrei dovuto smettere forse uno, due incontri prima, ma non potevo: c'era sempre un altro avversario pronto a sfidarmi e a caricarmi sulle spalle tutto quel peso ad un certo punto ho sentito che era mio dovere farlo, invece di volerlo fare. Ora mi alleno per divertimento; provo nuove tecniche; aggiungo nuove armi al mio arsenale e così faccio molti più progressi di uno che si allena per competere.
Se guardi gli atleti professionisti, vedi che i giovani migliorano più rapidamente di quelli che hanno più esperienza. La ragione è che i giovani si allenano per divertimento. Per chi è più vecchio già non è un divertimento, l'hanno fatto per così tanto tempo: è pressione, è lavoro. Credo sia questo il motivo. E ora mi sto divertendo nuovamente. È bello.  

D: Da quando te ne sei andato, la categoria dei pesi welter nell'UFC si è fatta davvero interessantissima. Come hai detto tu, hai dominato questa divisione per anni. Recentemente abbiamo assistito ad incontri molto interessanti, forse uno degli incontri migliori di tutti i tempi. Il tuo compagno di squadra, Rory MacDonald, ha avuto la peggio contro Robbie Lawler. Non eri là quella notte, ma sono sicuro avrai visto l'incontro: cosa ne pensi dell'incontro e qual è la tua opinione sulla prova di Rory quella notte?

GSP: Rory è un mio buon amico e un compagno di allenamenti. Credo abbia lottato molto bene finché non è stato colpito con quel diretto mancino. La questione per me è...continuo a credere che Rory sarà campione del mondo un giorno. Credo semplicemente che forse non era destinato a succedere ora, ma non cambia il fatto che continuo a credere che sia il futuro campione della categoria.
Se guardi a Robbie Lawler, la sua carriera ha avuto alti e bassi prima che diventasse campione. Penso che a volte sia solo una questione di aver pazienza, di tempo e di esperienza, ma credo veramente in Rory.
Ho un messaggio per lui. So che deve essere triste, sai, poiché quando perdi un incontro sei molto triste e emozionato a volte, ma non deve rinunciare al suo sogno. Deve tenerlo stretto.
Vedendo come si allena e parlando con lui so che è il futuro della categoria. Non era destino che fosse adesso, ma lo sarà presto.

 

D: Hai avuto l'opportunità di parlargli personalmente? So che sei molto occupato. Ti sei visto con lui dopo l'incontro?

GSP: No, non ci siamo visti dopo l'incontro, perché vivo a Montreal e credo che la sua famiglia viva soprattutto nell'ovest del Canada, a Kelowna. Credo sia andato a Kelowna a stare con la sua famiglia. è quel che normalmente fa dopo un incontro. Però sai, dopo un incontro, l'ultima cosa che vuoi sentire è qualcuno che ti dica quel che hai fatto male.
Non sono quel tipo di persona, gliene parlerò faccia a faccia. Voglio che digerisca quel che è successo, che digerisca la sconfitta, per così dire, che ne esca. Dopodiché magari, quando tornerà a Montreal, gli dirò quel che credo avrebbe dovuto fare di diverso. Magari approfitterà in modo positivo di ciò che gli dirò, dipende dal modo in cui vede lui le cose.

D: Chi pensi dovrebbe essere il prossimo ad affrontare Robbie Lawler? L'incontro più ovvio sarebbe chiudere la trilogia con Johny Hendricks, un avversario che conosci bene. Circolano voci insistenti che dicono che potrebbe affrontare Carlos Condit, un altro che conosci molto bene. Qual è la tua opinione?

GSP: Carlos Condit è un incubo. È un avversario che...Carlos Condit è un incubo.
Tra tutti gli avversari Carlos Condit è quello con cui non vorrei combattere nuovamente. Perché Carlos Condit è un avversario molto completo e i suoi attacchi ti arrivano da ogni angolo, da qualunque parte. Johny Hendricks è molto bravo in quel che fa, non tanto sorprendente come Carlos Condit, ma è molto bravo in quel che fa. Ha un sinistro molto duro, ma credo che ora come ora, se parliamo di classifiche e posizioni, credo che in questo momento Johny Hendricks si merita di lottare per il titolo. Questo è quel che credo.
Ma Carlos Condit non è molto lontano e in un incontro sulle cinque riprese, penso che in questo momento nel gruppo, Carlos Condit potrebbe essere il più pericoloso. Ha più armi a sua disposizione e non sai mai quando arriva e da dove arriva.
 È veramente un incubo affrontare un avversario così.

D: Credi che se avesse l’opportunità di combattere vincerebbe?

GSP: Se dovessi scommettere, se non avessi alternative, tra Lawler, Hendricks e Condit, penso che Condit ne uscirebbe vincitore in un incontro di cinque round. È un incubo.

D: Siamo qui ad un evento della Under Armor: ti piacciono le nuove uniforme della Reebok?

GSP: Non mi…preferisco molto di più quelle della Under Armor [ride].

D: Cosa ne pensi di tutta la situazione? Voglio dire, se n'è parlato parecchio, ma non abbiamo mai sentito la tua opinione. In relazione al sistema dei compensi, agli sponsor persi dai lottatori. Voglio dire: ‘Stitch’ Duran, il celebre cutman, è appena stato licenziato, il che ha causato una bufera su internet. Cosa ne pensi di tutto ciò?

GSP: Non ho seguito tutta la storia di ‘Stitch’ Duran sfortunatamente. Sono stato occupato; ero in Tailandia e sono appena tornato ora. L’unica cosa che so è che ora sono con la Under Armor e il mio contratto può essere diverso da quello di altra gente. Ho un buon gruppo di gestori e queste sono domande da fare a loro. Per quel che riguarda il mio contratto, non ho niente di male da dire riguardo alla Reebok o all’UFC. Lavoro con la Under Armor, faccio parte della famiglia Under Armor e ne sono davvero contento.

D: Solo per attualizzarti su quel che è successo: ‘Stitch’ ha rivelato pubblicamente di aver perso parecchi sponsor e di non aver ricevuto alcun compenso per questo. Il giorno dopo è stato licenziato dall’UFC e si è scatenata una bufera. Condividi la decisione dell’UFC? Voglio, dire, ovviamente conosci ‘Stitch’ piuttosto bene poiché a lavorato in molti dei tuoi incontri: condividi la decisione?

GSP: Non so quell che è stato detto e fatto. Da parte mia, ho avuto una relazione amichevole con ‘Stitch’; mi ha fasciato le mani un paio di volte ed era ottimo averlo tra di noi.



D: Un altro tema importante: l’idratazione IV [endovena] verrà proibita dal comitato in futuro. Lottatori che tagliano il peso, voglio dire, tu stesso ovviamente hai usato l’IV per reidratarti dopo la cerimonia del controllo del peso. Molta gente pensa che ciò comporterà più rischi per i lottatori, quando la ragione per farlo, per abolirlo, è per far sì che i lottatori siano più al sicuro. Quale pensi sarà il risultato? I lottatori continueranno a tagliare molto peso o cercheranno di tagliarne meno poiché non potranno più reidratarsi così tanto?

GSP: Per dire la verità, credo sia una buona decisione. Penso che che se non sei...che se non è la tua categoria, devi restare semplicemente nella tua categoria, sai. Si vedono lottatori che perdono una quantità enorme di peso. Da parte mia, io di solito pesavo circa 190 [libbre, 86 kg]; perdevo circa 20 libbre [10 kg], il che è relativamente poco attualmente per un peso welter. La maggior parte di loro pesa oltre le 200 libbre [91 kg]: è impressionante. Adesso non è solo una questione di chi è più bravo e chi si prepara meglio, è anche una questione tecnologica e quanto più permetti alla tecnologia di avere un impatto sui risultati, tanto più sminuisci il talento puro, le reali abilità.
È per questo che sono convinto che sia una buona decisione. Dovrebbe essere proibito e comunque è una nuova regola e ovviamente si dovranno tutti adattare. Ma credo che si abitueranno tutti se lo sapranno fare bene. La ragione per cui credo che questa storia dell'IV debba essere proibita è perché a volte l'IV può essere utilizzato per mascherare il doping, per cui penso abbiano fatto bene.

D: L'UFC dovrebbe creare più categorie affinché gli atleti possano cambiare e lottare al loro peso naturale?

GSP: Non so. Ci sarebbero più cinture e non sono sicuro che sia la cosa giusta da fare. Per me, combattere a 170 per esempio, per il mio corpo, per me, non farebbe differenza non usare l'IV. Non mi importerei: non cambierebbe nulla.

D: Ma l'hai usato in passato, vero?

GSP: L'ho già fatto. La maggior parte della gente l'ha fatto. L'IV è una soluzione salina comunemente usata da molti atleti nell'NFL, ma se è proibito, è proibito.
Non puoi essere contro quel che è giusto: credo sia una buona decisione.

D: Poco fa hai detto che stai passando parecchio tempo in Tailandia. State filmando il seguito di Kickboxer. Come sta andando?

GSP: È stato bellissimo: una bellissima esperienza con uno dei miei idoli: Jean-Claude Van Damme. Una delle persone che mi ha inspirato a intraprendere le arti marziali.
Sì, è stato bellissimo. L'avevo già incontrato prima, ma è stato molto bello. È stata la prima volta in cui ho avuto l'opportunità di girare una scena con lui e di combattere contro di lui. Van Damme ed io combatteremo uno contro l'altro nel film.

D: Quindi fai ovviamente la parte del cattivo nel film, giusto?

GSP: No, non sono il cattivo. È molto interessante. Non posso rivelare molto perché fa parte del contratto, ma sarà un grande film e sono convinto che venderà bene.

D: Questo non è il primo film in cui sei protagonista. Ti piacerebbe continuare a farlo in futuro, iniziare una seconda carriera, tipo Hollywood, fare film, vivere quel tipo di vita, come Randy Couture sta facendo adesso?

GSP: Certo. Mi sono sempre immaginato come un atleta e un ambasciatore dello sport, ma sì, mi è piaciuto molto l'esperienza: è molto divertente, non prendi botte a farlo, non rischi la tua vita.
Ma è diverso: credo che sia come lottare. È un'abilità che si conquista, non si impara in un istante. Bisogna praticare, praticare e praticare. Ed è quello che sto facendo in questo momento.